L’azienda multinazionale Eni ha firmato degli accordi strategici per lo sfruttamento del giacimento di gas Perla. A siglare le intese sono stati Rafael Ramírez Carreño (ex ministro di Energia e Petrolio del Venezuela e attuale presidente della compagnia petrolifera statale venezuelana Petróleos de Venezuela S.A. – PDVSA), Claudio Descalzi (amministratore delegato dell’Eni) e Antonio Brufau (presidente della multinazionale spagnola Repsol).
Il primo accordo è un “memorandum of understanding” per la creazione di una nuova società che svilupperà e produrrà le riserve associate di condensati (idrocarburi liquidi leggeri associati al gas) di Perla. In particolare, l’impresa sarà gestita congiuntamente da CVP (filiale di PDVSA) con una partecipazione del 60%, da Eni con il 20% e da Repsol con il 20%. Il secondo accordo è un “term sheet” che stabilisce gli elementi principali per finanziare fino a 1 miliardo di dollari la quota di PDVSA (Corporación Venezolana del Petróleo – CVP) nello sviluppo di Perla, mentre Eni e Repsol contribuiranno fino a 500 milioni di dollari ciascuno. Entrambi gli accordi, infine, sono soggetti alla firma di contratti definitivi e all’approvazione delle autorità locali.
Attualmente la produzione netta di Eni nel paese è di circa 10’500 barili di olio al giorno. Perla è una delle maggiori scoperte effettuate nel mondo negli ultimi anni: tale giacimento di gas, situato nel blocco Cardón IV nel Golfo del Venezuela, è stato scoperto nel 2009. L’avvio della produzione del giacimento è previsto per la fine del 2014, mentre l’attuale stima delle sue riserve di gas è pari a 480 miliardi di metri cubi e la produzione è prevista raggiungere i seguenti picchi: “Fase I” con 8,5 milioni di metri cubi, “Fase II” con 22,6 milioni di metri cubi e “Fase III” con 34 milioni di metri cubi. Il blocco è operato dalla Cardón IV S.A., ovvero la società operata congiuntamente da Repsol (32,5%), Eni (32,5%) e PDVSA (35%).