Gli insulti di D’Anna a Saviano
E’ scontro nel Pd dopo le parole su Saviano rilasciate ieri dal senatore di Ala, Vincenzo D’Anna, ad Un Giorno da Pecora, trasmissione radiofonica di Radio2. D’Anna aveva attaccato duramente l’autore di Gomorra e la senatrice Pd Capacchione (entrambi sotto scorta per le loro inchieste sulla camorra) accusandoli di vivere di “rendita”.
“Entrambi hanno la scorta, anche se processualmente è stato accertato che chi li minacciava era l’avvocato Santonastaso, perché tutti i boss che loro millantavano essere i mandanti, sono stati tutti assolti”
“Dovrebbero posare la scorta e lasciarla ai magistrati o quanti altri fanno veramente la lotta alla malavita. Il motivo per cui è stata assegnata loro la scorta – ha detto a Radio2 D’Anna – è stato dimostrato essere inesistente”. “Dipendesse da me la toglierei, tutto sommato lui è uno che ha copiato la metà dell’unico libro che ha fatto”. Il senatore aveva poi ricancarato la dose: “Ma chi lo deve uccidere? A chi vuole che dia fastidio Saviano? Lui è un’icona farlocca che non ha mai detto nulla che possa infastidire la camorra. La camorra viene infastidita dalla polizia, dai magistrati, dai carabinieri, non da lui che si è arricchito con un un libro che ha pure copiato per metà”.
La replica di Saviano: “Pd si vergogni”
Saviano ha risposto al senatore di Ala con un post sulla sua pagina Facebook. “D’Anna è un annoso scherano di Verdini, renziano e cosentiniano insieme”. “Impone a me di rinunciare alla scorta. A me che non vedo l’ora di tornare libero. Cosa debbo pensare: ha forse progetti per il mio futuro? Un “grazie” va anche a Radio Rai e al servizio pubblico che hanno consentito la diffusione delle solite porcherie”.
Lo scrittore si rivolge infine al Pd. “E poi, sarebbe questa la comunicazione del Pd? Sono questi gli alleati di Renzi a Roma e di Valeria Valente a Napoli? Sono queste le nuove risorse campane? Buona fortuna. E Vergogna”.