La campagna di Libero contro l’Inps
Chi compra Libero in edicola avrà notato che negli ultimi giorni la prima pagina del giornale è sempre dedicata all’Inps. Per lo più sono attacchi all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Basta leggere i titoli per capire l’aria che tira.
“Paga tutti tranne i pensionati. Ecco perchè l’Inps non ha soldi” (19 maggio). “Le rapine dell’Inps. I contributi pagati dai lavoratori sono investiti in un immenso patrimonio immobiliare. Ma invece di rendere, la gestione delle case è in perdita perchè gli appartamenti sono vuoti, occupati abusivamente o affittati sotto prezzo” (20 maggio). “L’Inps ha un tesoro che non usa. Possiede migliaia di opere d’arte che lascia marcire senza neppure fare un inventario. C’è perfino una villa palladiana in stato di abbandono: spenderemo un milione solo tenerla in piedi” (23 maggio). “Divorati i soldi dei pensionati. Dal 1980 ad oggi la CIG è costata 56 miliardi. Con lavoratori disoccupati rimasti rimasti a carico dell’ente anche per dieci anni” (25 maggio). “Tassa nascosta sulle pensioni. Su 15 milioni di assegni una trattenuta fino a 50 euro che l’Inps gira ai patronati per pratiche burocratiche, il conto fa un miliardo e 757 milioni in un anno” (26 maggio). “L’Inps dà soldi a Poste e Banche. Spreco da 100 milioni all’anno. L’ente di Boeri getta denaro anche quando paga le pensioni: il servizio per il versamento degli assegni infatti, è stato assegnato ad un costo sei volte superiore a quello che aveva offerto la Banca d’Italia” (26 maggio).
Libero, il sospetto dell’Inps
Dal canto suo l’Inps, tramite l’ufficio stampa, ha scritto una lettera a Libero sostenendo che dietro gli attacchi si celi l’editore del giornale il gruppo Angelucci.
“Agisce Libero “pro domo sua”? Il sospetto è legittimo. Feltri omette infatti di informare i lettori che il proprietario del quotidiano da lui diretto-il gruppo Angelucci(Tosinvest)-nell’ambito della procedura di concordato preventivo del quotidiano Il Tempo, ha ricevuto dal Tribunale Fallimentare di Roma, il 13maggio scorso, l’aggiudicazione condizionata de Il Tempo. L’udienza per l’omologazione del concordato è fissata per il 26maggio p.v.,mentre la data per l’esecuzione dello sfratto per morosità dai locali è stata rinviata al 10giugno prossimo. Secondo Feltri un eventuale sfratto de Il Tempo sarebbe una ritorsione del Presidente contro Libero. Insomma l’Inps dovrebbe esigere il pagamento degli affitti da parte di tutti tranne che i proprietari di Libero”.
Il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha respinto le illazioni.
“Accusare noi che mettiamo in luce le magagne dell’Inps e assolvere chi le ha provocate,come fa l’ufficio stampa,è un esercizio disonesto. Quanto al Tempo, conviene rammentare che è stato acquistato da alcuni giorni soltanto dalla famiglia Angelucci e che le morosità vanno attribuite all’editore precedente, non a quello nuovo. Sarà il giudice fallimentare a decidere le modalità di pagamento, suppongo. Per quel che riguarda me personalmente, sono già abbastanza impegnato a guidare, con Pietro Senaldi, il quotidiano Libero”.