Trump: occhi puntati sul dibattito con Sanders
Trump: il magnate americano sembra essersi assicurato la nomination repubblicana, sono necessari 1.237 delegati per ottenerla (la metà più uno del totale dei 2.472 delegati GOP), al momento, il miliardario newyorkese ha raggiunto quota 1.238-1.239. Fondamentale per questo risultato è stato il sostegno dei delegati “unbound” (corrispondono più o meno ai “super-delegati” democratici) di North Dakota, Colorado e Pennysylvania. D’altra parte, dopo la vittoria in Indiana a inizio mese, l’emittente Nbc dava per scontata la candidatura presidenziale di Trump visto il “drop out the race” di John Kasich e, soprattutto, Ted Cruz. Tra l’altro, già dopo il turno di primarie risalente al 3 maggio, i due non potevano più aritmeticamente raggiungere la fatidica “soglia” di delegati mentre Trump, anche senza il voto degli “unbound”, l’avrebbe agilmente superata con le votazioni del 7 giugno in California e New Jersey. Bisogna precisare, però, che fino a quando non si terrà la convention di Cleveland nel mese di luglio, che dovrebbe definitivamente investirlo della nomination, Trump resta il candidato “presuntivo” del Partito Repubblicano alla Casa Bianca e non quello “ufficiale”.
Trump: occhi puntati sul dibattito con Sanders
La sensazione, al momento, è che saranno Donald Trump e Hillary Clinton a sfidarsi per la presidenza. Secondo Gallup, l’ipotetica corsa a due vedrebbe trionfare la front-runner democratica: l’ex Segretario di Stato, nonostante un vistoso calo di consensi, è attualmente in vantaggio di 7 punti su Trump per quanto riguarda l’elettorato americano in generale. Tuttavia, entrambi i candidati – si rileva dall’istituto – risultano decisamente poco “trasversali”: riescono, insomma, a unire l’elettorato dei rispettivi partiti ma non fanno breccia in quello altrui.
Resta da evidenziare che, se per Trump la nomination appare chiusa in cassaforte, il destino della Clinton sembra essere ancora fortemente incerto. Pare che il miliardario abbia accettato la sfida di Bernie Sanders a un “faccia a faccia” televisivo prima della fine delle primarie: secondo diversi analisti la mossa potrebbe portare una notevole dose di consenso al senatore del Vermont, a maggior ragione dopo che la stessa Clinton ha rifiutato ufficialmente di confrontarsi pubblicamente con lui.