Hotspot in mare per frenare l’emergenza immigrazione
Già due settimane fa, un quotidiano affidabile come il The Telegraph, riportava delle indiscrezioni in merito: adesso, sembra in dirittura d’arrivo la creazione di hotspot “galleggianti” per identificare, registrare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti che attraversano il Mediterraneo.
Hotspot in mare per frenare l’emergenza immigrazione
A riferire la notizia Repubblica: “Potrebbe essere un grande traghetto, oppure la San Giusto, in grado di accogliere fino a duemila migranti, per procedere già a bordo alla prima identificazione e allo screening sanitario”.
L’estate si avvicina, insieme a un presumibile incremento degli arrivi di migranti, già oggi a un livello “allarmante”. Ancora più vicine sono le amministrative e il governo, premier in testa, continua a invitare alla calma sulla questione sbarchi: “i numeri sono un decimo di quelli che ha preso la Germania lo scorso anno, sono numeri che nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma sono numeri in media con il passato e non superiori a altri paesi”.
D’altra parte, al Viminale resta tangibile il clima da vera e propria emergenza: “a ieri i migranti arrivati via mare nel 2016 nel nostro Paese sono 47.740: per la prima volta dopo mesi superano quanti arrivati nello stesso periodo del 2015 (+4%)” ha riferito al quotidiano il Prefetto Mario Morcone.
Dall’esecutivo, strategia mediatica a parte, in queste ore si preme su Bruxelles. Renzi, alla scadenza del prossimo Consiglio Europeo del 29 e 30 giugno, vuole delle certezze dall’Ue (che temporeggia in attesa del referendum sulla Brexit). Innanzitutto, approvazione del “Migration Compact” (il problema potrebbe restare il finanziamento, con la Germania contraria all’uso degli Eurobond), poi, iniziative concrete che blocchino i flussi dal continente africano (“assistenza allo sviluppo”).