Elezioni Milano, Sala cerca di smarcarsi da Renzi?
Elezioni Milano, Sala cerca di smarcarsi da Renzi?
Sono le ultime battute della campagna elettorale in vista del voto di domenica nelle principali città italiane, da Roma a Napoli, da Torino a Milano.
E proprio a Milano c’è un delle sfide più combattute, quella tra Sala e Parisi, con il Movimento 5 Stelle che sembra non avere molte speranze di ballottaggio.
Negli ultimi sondaggi disponibili prima del black out deciso dalla legge sulla par condicio si vedeva una sostanziale parità tra i due candidati, con Sala che dato come vincitore annunciato sull’onda di Expo che invece dovrà lottare per strappare il primo posto.
E forse anche per questo sembra esserci stato un cambiamento nel suo atteggiamento, quasi un tentativo di non essere più solo il “candidato di Renzi”
Elezioni Milano, a Sala non piacciono le metafore calcistiche renziane
Ospite stamattina a Microfono Aperto, la trasmissione mattutina di Radio Popolare in cui dalle 9.30 alle 10.30 i radio-ascoltatori possono chiamare e fare domande all’ospite di turno, Giuseppe Sala ha risposto agli interrogativi dei milanesi e dei conduttori.
E qui è emerso un lato forse più caratteriale che politico dell’ex manager, che commentando l’uscita di Renzi durante la sua giornata milanese, quando aveva detto che le elezioni comunali erano come un calcio di rigore, “Questo è un calcio di rigore e i rigori li puoi soltanto sbagliare” ha affermato ” I calci di rigore sono un elemento fondamentale nel calcio ma io non ne sono un grande entusiasta“.
E non solo, quello che proprio non piace a Sala è che un confronto politico si trasformi in una sfida tra due persone,
“Sulla filosofia del calcio seguo il grande Jorge Valdano (dirigente sportivo argentino, ndr): il calcio è uno sport in cui si confrontano due comunità e a un certo punto diventa una questione di due singoli. Non è molto bello. In questi giorni sta aumentando la tensione ma anche la tranquillità, penso che stiamo facendo le cose per bene,siamo nelle condizioni di poter vincere”
Tutto ciò sembra rendere bene l’idea di una sfida che è tanto imprevedibile come risultato quanto moderata tra candidati non politici che provengono da esperienze molto simili e che entrambi devono trovare il modo da smarcarsi da ingombranti padrini partitici