Dal romanesco un po’ “bburino” (con due b) di Roberto Giachetti e Giorgia Meloni fino al footing sul lungo mare napoletano di Valeria Valente, passando per il rap del Movimento 5 Stelle che a Milano “non se la beve”. Tra poco più di 24 ore, 13 milioni di italiani saranno chiamati alle urne per le amministrative 2016. E, si sa, quando cala il silenzio elettorale della vigilia rimangono solo i comizi passati, i tweet archiviati e gli spritz già consumati. E poi ci sono gli spot elettorali. Ce ne sono di tutti i tipi: si va dai semplici mezzibusti del candidato che snocciola a memoria (e tutto d’un fiato) il proprio programma, alle interviste molto poco casuali dei celebri “cittadini della strada” (“‘agggente”) che palesano endorsement più o meno consapevoli. Poi, però, ci sono gli spot più strani e originali. E questi richiedono un’attenzione e una categoria particolare. Abbiamo stilato una classifica dei migliori quattro.
Spot, #4: la “Colazione civica” di Martelloni
Al quarto posto, ultimo classificato, troviamo Federico Martelloni. Chi è costui? E’ il candidato della Coalizione Civica a Bologna ed è sostenuto da Sel/Sinistra Italiana in chiave anti Virginio Merola (Pd). Quarantuno anni, Martelloni insegna diritto del lavoro all’Università di Bologna. Obiettivo: fare uno scherzetto al sindaco uscente del Pd impedendogli la riconferma almeno al primo turno. Nello spot non c’è nessuno dei candidati della sua lista: solo una caffettiera, una tazza di caffè (“sveglia Bologna”), un cornetto (“Bologna la dotta”), del latte (“Bologna la grassa”) e infine una mela (“Bologna la rossa”). Quadretto finale: “Colazione civica” invece di Coalizione civica (sic!). E Merola sorride.
Spot, #3: il footing della Valente
Riesce a conquistare il podio, anche se sul gradino più basso, Valeria Valente. La candidata Pd a Napoli ha vinto a febbraio delle primarie molto contestate contro Antonio Bassolino, suo padrino politico. Il parricidio ora sembra essere passato visto che, nonostante tutto, l’ex Sindaco di Napoli sta facendo campagna per la Valente (seppur controvoglia). Ma veniamo allo spot. Titolo: “Passeggiata per Napoli”. Ma in realtà non è una passeggiata, è proprio una corsa. Musica giovanilistica, scarpe da tennis nere con lacci rosa shock (in tinta con la tuta), musica a tutto volume nelle cuffiette e via, di corsa, sul lungomare partenopeo. Ma non solo. Oltre al footing (piuttosto fiacco, a dire il vero) la Valente fa stretching, addominali, flessioni, dorsali e chi ne ha più ne metta. Poi riprende a correre. Chissà per dove.
Spot, #2: il rapper dei 5 Stelle a Milano
Al secondo posto troviamo la ballata rap scritta e cantata dall’attivista Simone Abruzzi a sostegno del candidato grillino a Milano, Gianluca Corrado. “Questa è la Milano che non se la beve, corruzione e inquinamento hanno vita breve” è uno dei passaggi più riusciti della canzone. Nel video, oltre ad Abruzzi, compaiono anche alcuni volti noti del Movimento 5 Stelle milanese come il deputato Di Stefano, il consigliere Calise, lo stesso Corrado e Patriza Bedori, ex candidata a Palazzo Marino, che si è ritirata per la pressione e gli insulti sul suo aspetto fisico. Immancabile il “vaffanculo” grillino infilato nel testo. Un marchio di fabbrica.
Spot, #1: primo premio a Giachetti
Ma nella nostra speciale classifica il primo premio va allo spot elettorale di Roberto Giachetti. Il vicepresidente della Camera si candida a Sindaco di Roma per il centrosinistra ed è in corsa per contendere la vittoria finale alla grillina Virginia Raggi. Nel video si vede Giachetti con alle spalle un gruppo di giovani virgulti sorridenti e sullo sfondo il famoso gasometro romano ad Ostiense. “Ora tocca a te – esordisce Giachetti – il tuo voto è la linfa del cambiamento, il motore della rinascita, la lettera d’amore a una città abbandonata”. Poi, tutto d’un tratto, il vicepresidente della Camera fa una smorfia e si sfoga in dialetto romano: “ah Francé, madechestamoapparlà?! Ma io sto in mezzo alla gente dalla mattina alla sera a parlare di programmi, di buche, Olimpiadi e devo stare a parlare di una lettera d’amore a una città abbandonata. Ma che sono un attore, io? Ma fatemi il piacere…”. Sconforto generale tra i presenti. Irrompe Luciano Nobili, ex vicepresidente del Pd romano che cerca di fermarlo: “Ah Robè, vie’ qua”. Più che uno spot, un riuscitissimo “anti-spot”: 611mila visualizzazioni su facebook e più di 5mila likes. Ma l’idea di Giachetti non è andata giù a molti. Sul web è impazzato in poche ore lo spot elettorale di Guglielmo Minervini, candidato alle primarie in Puglia del 2014 per il centrosinistra. Anche il suo era una sorta di anti-spot che voleva fare sfoggio dell’autenticità del candidato (“queste cose finte non le so fare, cazzo!”). Così, molti hanno accusato Giachetti di aver copiato l’idea di Minervini (che, ironia della sorte, a Roma sostiene Fassina). Lo spot elettorale di Giachetti è stato criticato anche da Giovanna Cosenza, ordinario di Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna. “La messa in scena della non messa in scena di Giachetti – ha scritto Cosenza sul suo blog – è così mal recitata, così ostentata, così in posa e affettata, da apparire con grande evidenza una messa in scena. Una messa in scena al cubo, appunto”.
@salvini_giacomo