Comunali: Platì, eletto un sindaco dopo 13 anni
Comunali: Platì, eletto un sindaco dopo 13 anni
Dopo un commissariamento durato 13 anni, interrotto solo per brevi periodi, giusto il tempo di accorgersi di nuove inflitrazioni mafiose, il comune calabrese di Platì torna ad avere un sindaco. Un’affluenza al di là delle aspettative quella registrata ieri nel piccolo paese della Locride; alle urne si è recato poco più del 50% degli aventi diritto. Alla fine, con il 63,46% dei voti a essere eletto sindaco della “culla della ‘ndrangheta” è stato Rosario Sergi, candidato della lista “Liberi di ricominciare”.
Comunali: Platì, eletto un sindaco dopo 13 anni
Sergi ha avuto la meglio su Ilaria Mittinga. Figlia dell’ex sindaco Francesco, il cui consiglio comunale fu sciolto due volte per mafia, ha raccolto il 36,53% delle preferenze. Sono state due liste di centrodestra a contendersi la vittoria finale mentre il Pd non è pervenuto a dispetto delle promesse di Renzi. Il premier, dal palco della Leopolda, lanciò Anna Rita Leonardi, che non ha mai presentato la propria candidatura.
“Dedico la vittoria al popolo di Platì – le prime parole di Sergi come primo cittadino – Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in noi. Grazie a loro, Platì potrà riconquistare la propria dignità festeggiando il ritorno alla democrazia”. Intanto, sulla sua vittoria si staglia proprio l’ombra delle cosche. Nonostante il nome di Sergi non compaia tra la lista degli impresentabili, nella relazione della Commissione Antimafia – in base ad atti di indagine – si presume una relazione di “affinità” tra lo stesso Sergi ed importanti esponenti della cosca Barbaro.
Nella relazione dell’organo presieduto da Rosi Bindi si fa riferimento, in particolare a un episodio risalente agli attentati di Molenbeek. Al tempo, Marco Minniti, numero due della sicurezza nazionale, aveva detto che l’infiltrazioni jihadista in Belgio poteva essere paragonata a quella della ‘ndrangheta a Platì. Sergi organizzò una manifestazione di protesta alla quale parteciparono diversi esponenti di famiglie mafiose “operanti nel territorio”.