Comunali: i sindaci eletti con percentuali bulgare
In alcuni comuni dello stivale la politica “nazionale” conta poco o nulla e per i sindaci eletti all’ultima tornata le percentuali erano solo un optional. Spicca il caso di Salerno: dopo l’ex vicesindaco Vincenzo Napoli ha trionfato con oltre il 70% delle preferenze. Tanto ha spinto alla sue spalle l’ex governatore della Campania che non c’è stato bisogno neanche del simbolo del Pd.
Comunali: i sindaci eletti con percentuali bulgare
Rimanendo nella provincia di Salerno, a Pollica, Stefano Pisani è stato eletto per il secondo mandato con 94,42% dei voti validi (affluenza al 63%). La sfidante Sonia Palladino ha raccolto solo 75 preferenze.
Emblematico il caso di Monterone, comune di appena 33 residenti situato tra le province di Lecco e Bergamo. Dei 31 abitanti con diritto di voto, solo in 17 si sono recati al seggio: 15 voti sono andati alla maestra Antonella Invernizzi, eletta per il terzo mandato consecutivo.
Cristiano Guarente, candidato sindaco di Capraia al largo di Livorno, è stato rieletto con 243 voti su 316. Michelangelo Giansiracusa si è confermato sindaco di Ferla, in provincia di Siracusa, con 1179 voti, solo 100 sono andati al suo sfidante.
In Friuli Venezia Giulia due casi di percentuali “bulgare”. A Castelnovo del Friuli, Pordenone, il candidato Juri Del Toso è stato eletto con il 90,65% , mentre a Nimis, in provincia di Udine, per Walter Tosolini hanno votato 814 aventi diritto su 959 ma non è stato raggiunto il quorum richiesto dalla legge, dunque, si attende il commissario.