Referendum Brexit: cresce il “sì” all’addio nei sondaggi elettorali

Pubblicato il 7 Giugno 2016 alle 10:36 Autore: Emanuele Vena
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Referendum Brexit: cresce il “sì” all’addio nei sondaggi elettorali

Il Brexit si avvicina? Sembra di sì, stando agli ultimi sondaggi diffusi da YouGov e ICM, che dipingono il fronte del “remain” – restare nell’Unione Europea – in affanno rispetto a coloro che preferirebbero recidere il cordone che lega Londra a Bruxelles.

Secondo l’ultima rilevazione effettuata da YouGov – un sondaggio condotto tra il 1° ed il 3 giugno su un campione di oltre 3 mila intervistati – il “leave” (cioè lasciare l’UE) sarebbe al 45%,  4 punti in più rispetto al fronte della permanenza nell’Unione. Torna avanti quindi il fronte dell’uscita, che era già stato maggioritario nelle prime settimane del 2016, per poi lasciare il passo al fronte del “remain”, che a metà maggio sembrava aver raggiunto un margine di vantaggio del 4%.

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Analizzando i dati in una prospettiva di lungo periodo, risulta piuttosto evidente come i due fronti si siano notevolmente ravvicinati tra loro nel momento in cui la questione referendaria è diventata di stretta attualità, a differenza degli anni passati in cui si era registrato un ampio consenso dapprima a favore dell’addio all’UE – tra il 2011 ed il 2013 – e poi per la permanenza (nel 2014).

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Referendum Brexit: l’ipotesi di addio e gli indecisi

A confermare l’affanno del “leave” è anche la rilevazione condotta da ICM, che vede il fronte dell’addio guadagnare un punto e salire al 48%, un trend esattamente opposto al “remain”, che scende dal 44 al 43%, con un gap che aumenta così di ben 2 punti. Un dato che – tralasciando il 9% di indecisi – proietterebbe alle urne un successo del “leave” con il 53%, spinto in particolar modo dagli over 65 (un aspetto confermato anche da YouGov).

Ma a proposito di indecisi: quale è il loro peso? Secondo YouGov, rispetto a metà aprile il fronte dell’addio a Bruxelles ha guadagnato ben 6 punti. Il tutto è avvenuto contestualmente ad un sensibile calo degli indecisi, scesi nel frattempo dal 16 all’11%. Un dato che ipotizzerebbe un fronte del “leave” in grado di intercettare un’ampia quota di ex indecisi e che sembra smentire una precedente previsione di Lord Ashcroft, che in un’analisi di fine maggio evidenziava una propensione di fondo degli indecisi verso il “remain”, con il 38% di loro orientati a non recidere il legame con Bruxelles, a fronte di un 23% che la penserebbe in maniera completamente opposta.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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