Altri quatto anni di alleanza con il Pd porterebbero “alla crisi dell’esperienza dell’Ncd come partito nato per rappresentare le istanze del centrodestra e dei moderati”. Ne è convinto il presidente del Nuovo Centrodestra Renato Schifani che, intervistato dal Corriere della Sera, indica la strada di “un governo di programma con Renzi, disancorato dalla durata della legislatura e basato su alcuni punti essenziali e chiari, che possono essere affrontati anche parallelamente: le riforme istituzionali, la semplificazione amministrativa, la riforma della giustizia, la dismissione del patrimonio pubblico”.
Sull’alleanza con il Pd dice: “Non ci pentiamo della scelta fatta. Ma – continua Schifani – bisogna prendere atto della situazione: il Pdl nel novembre 2013 veleggiava intorno al 26-28%. Non voglio ritornare al dibattito su colpe e responsabilità, ma ora Fi è al 16 e Ncd al 4,4%. Bisogna interrogarsi sul futuro: è difficile pensare di riorganizzare il centrodestra quando si è alleati a lungo con la sinistra”.
L’ex Presidente del Senato rilancia quindi il dialogo con Fi: “Trovare intese programmatiche su temi concreti con Forza Italia, così come ha fatto Renzi con Berlusconi legittimamente sulle riforme, è un cammino che dovremmo intraprendere in vista della ricostruzione di un fronte dei moderati che si riconosca nei valori e nell’appartenenza al Ppe e non negli estremismi anti-euro di stampo lepenista”. Schifani torna però sul nodo della leadership: “Non potremmo pensare ad una alleanza se non si accettassero le primarie di coalizione a tutti i livelli, non solo a livello nazionale”.