Ballottaggi: Civati e Possibile sempre più lontani dal Pd
Ballottaggi: Civati e Possibile sempre più lontani dal Pd
Intervistato da Monica Rubino di Repubblica il leader di Possibile chiarisce la sua posizione per quanto riguarda i ballottaggi che si svolgeranno domenica. Pippo Civati, innanzitutto, si pronuncia fortemente pessimista sul risultato del suo ex partito: “con questi messaggi delle ultime ore così manichei secondo me i dem sono destinati a perdere”. Ai propri sostenitori, però, viene data libertà di scelta, tranne a Napoli dove Possibile sostiene De Magistris. Tuttavia, “il rapporto con i democratici è difficilmente recuperabile e per scelta soprattutto del Pd”.
Ballottaggi: Civati e Possibile sempre più lontani dal Pd
Mantenere e allargare la “faida” nel campo della sinistra, chiede allora la Rubino, non avvantaggerà la destra, in particolare a Milano e Bologna?
“Più che faida all’interno della sinistra, io vedo un grande partito di centro, il Pd, che ha fatto scelte molti discutibili negli ultimi anni e oggi fa fatica a recuperare l’elettorato di sinistra – risponde Civati – un elettorato che in piccola parte ha votato la nostra coalizione di forze ancora molto acerba e su questo io per primo faccio autocritica. All’interno di Sinistra Italiana il dibattito interno se allearsi o no con il Pd c’è da tempo. Noi di “Possibile” questa questione l’abbiamo già risolta stabilendo che con questo Partito democratico non vogliamo avere nulla a che fare. A mio avviso, però, è improbabile che i nostri elettori e i nostri militanti, a Milano e Bologna votino per i candidati di destra”.
Non bastano le divisioni “interne”, tra l’altro, anche il M5S rischia di attrarre sempre più elettori di “sinistra”. Civati su questo punto non ha dubbi: il voto della “sinistra” ai 5 stelle è solo “di rottura con il Pd”, infatti, “fra Virginia Raggi e Roberto Giachetti è difficile fare pronostici. Anche a Torino Piero Fassino e Chiara Appendino se la giocano fino in fondo, perché sulla candidata grillina potrebbero spostarsi gli elettori moderati che sono in opposizione al governo nazionale: la vera frattura è tra chi è con Renzi e chi è contro di lui”.