Olimpiadi Roma 2024: ecco quanto potrebbero costare
Olimpiadi Roma 2024: ecco quanto potrebbero costare
L’informazione quotidiana, perlomeno nella sua dimensione nazionale e nel dibattito relativo agli imminenti ballottaggi per le elezioni amministrative, è in questi giorni vincolata da una riflessione incalzante circa la candidatura della città di Roma per i prossimi Giochi olimpici del 2024. Diverse grandi e importanti città il 19 giugno decideranno le sorti delle loro amministrazioni. Al primo turno, soltanto cinque comuni su 25 d’area vasta sono riusciti ad esprimere una vittoria definitiva. Vi sono già, tuttavia, alcuni consiglieri comunali eletti tramite l’appoggio delle principali proposte politiche in campo. In queste ore assistiamo ad una polarizzazione dell’agenda della comunicazione pubblica in due grandi tronconi di riferimento, rispettivamente catalizzati dalla gestione delle periferie e del flusso dei migranti nella città di Milano e, per l’appunto, dalla candidatura della capitale per le prossime Olimpiadi del 2024. Questo secondo fenomeno è però un vero e proprio sistema complesso di dimensioni macroscopiche che certo non esaurisce la sua portata semantica ai confini dell’Urbe, ma, a ben vedere, specie dal punto di vista economico, abbraccia gli interessi di un intero Paese e necessita di una analisi piana, rigorosa, scevra da partigianerie di comodo.
Olimpiadi Roma 2024: sostenibilità finanziaria e convenienza economica
Una buona cornice per un affresco così articolato l’ha costruita OpenEconomics in collaborazione con il Ceis (Centro di Studi Economici e Internazionali) dell’Università capitolina di Tor Vergata. La ricerca pone immediato discrimine tra due fattori fondamentali, per il progetto “Olimpiadi Roma 2024“, che in questi giorni hanno imperversato nelle pagine dei giornali sovrapponendosi, affiancandosi e, nei casi peggiori, amalgamandosi del tutto. Parliamo di sostenibilità finanziaria e di convenienza economica.
Una buona analisi di sostenibilità finanziaria prevede lo studio degli obiettivi di bilancio, nel breve così come nel lungo periodo, sia del cosiddetto Comitato Coordinatore dell’intero progetto, sia degli enti portatori di interesse ad esso collegati. Nell’analisi del Ceis si fa riferimento ai tanti soggetti satelliti che potrebbero ricavare profitto dalla manifestazione (principalmente televisioni, sponsor, ma non solo). Importante, per il prossimo sindaco di Roma nonché per la sua giunta, sarà allora avvalersi di una indagine preliminare di questo tipo, abbinando ad essa gli utili netti in termini di entrate, dunque la convenienza economica, per l’intero Stato italiano: “Benché spesso si metta l’accento sul problema del Comitato Coordinatore, la valutazione della sostenibilità finanziaria dei piani degli altri soggetti è egualmente importante. In particolare, tale valutazione non va confusa con l’analisi di convenienza economica dell’evento, che consiste invece nel considerare i benefici e i costi dell’evento dal punto di vista della intera collettività nazionale”.
Olimpiadi Roma 2024: il valore economico dei Giochi
Veniamo ora al secondo e più succulento punto in esame: la convenienza economica. Si tratta del calcolo materiale del costo degli investimenti e degli utili netti da essi generati. Ogni bilancio aziendale deve godere di un buon conto economico per cercare di salvaguardare la propria salute sul mercato. In questo senso, il “sogno Olimpiadi Roma 2024” non fa eccezione alla regola aurea dell’economia: massimizzazione del profitto tenendo conto del vincolo di bilancio.
Nella analisi finanziaria della componente pubblica, la prima è la tabella più eloquente da prender in esame, l’istituto di ricerca ipotizza 7,44 miliardi di euro di costi con una componente imprevisti al 35%, una attualizzazione della valuta al 2017 ed un tasso di sconto del 5 per cento. I rientri, al netto, corrisponderebbero a 7,47 miliardi di euro. Sostanzialmente quasi un equilibrio a somma zero.
Le prossime scelte politiche di merito saranno fondamentali. Qualche tempo fa si era paventato il coinvolgimento dell’intera cittadinanza tramite l’indizione di un possibile referendum. Ad oggi i forzieri capitolini non risultano floridi e le previsioni del bilancio generale prospettano entrate in calo e spese in aumento da qui al 2018. Ciò nonostante, secondo quanto assicurato dal Consorzio organizzatore e dal Coni, i costi dell’eventuale svolgimento dei Giochi non sarebbero a carico del Comune di Roma, quanto invece responsabilità intera dello Stato e del Comitato Olimpico Internazionale.
Riccardo Piazza