Sondaggi politici: gli europei bocciano l’atteggiamento dell’UE verso la Russia
Perdita di importanza a livello nazionale, atteggiamento molto freddo dinanzi all’ipotesi di maggior multilateralismo, volontà di approfondire i rapporti con Mosca. Sono questi alcuni dei principali temi affrontati nell’ultimo sondaggio condotto dal Pew Research Center sull’opinione dei cittadini europei in merito alle strategie da affrontare in campo di politica estera.
Oltre ad affrontare temi come l’ISIS e le minacce maggiori per il Vecchio Continente – aspetto da noi già sviscerato in un precedente articolo – la rilevazione del Pew ha chiesto ai cittadini europei di 10 Stati (Italia, Germania, Francia, Spagna, Polonia, Regno Unito, Olanda, Svezia e Grecia) una valutazione sull’attuale situazione sul piano dell’importanza del proprio Paese sullo scacchiere geopolitico globale. In 3 dei 10 casi presi in considerazione (Grecia, Italia e Spagna) la maggioranza assoluta degli intervistati ritiene che il proprio Paese abbia un ruolo ridimensionato rispetto a 10 anni fa. Una tale opinione prevale anche nella maggioranza relativa dei cittadini di Francia e Regno Unito, mentre solo la maggioranza assoluta dei tedeschi ritiene che il proprio Paese abbia aumentato il proprio spessore negli ultimi 2 lustri.
A confermare il trend è anche l’opinione in merito alle strategie future. La maggioranza degli intervistati di 6 Stati su 10 (ad esclusione di Olanda, Polonia, Svezia e Germania) ritiene che ci sia bisogno di concentrarsi maggiormente sui propri interessi nazionali, mentre solo in Germania e Svezia vi è una maggioranza assoluta di opinioni a favore di un maggior multilateralismo.
Ad essere favorevole ad una visione maggiormente collaborativa è – come prevedibile – l’elettorato più di sinistra, mentre a destra si conferma una prevalenza per un atteggiamento più focalizzato sull’interesse nazionale.
Tuttavia, se l’attenzione si sposta sul tema delle spese militari, l’atteggiamento cambia. Infatti, solo i cittadini di 4 Paesi su 10 (Svezia, Olanda, Regno Unito e Polonia, unica sopra il 50%) sono tendenzialmente favorevoli ad un incremento del budget militare. Decisamente più prudenti invece i cittadini degli altri Paesi, che ritengono sufficiente il livello di spesa attuale.
A confermare la scarsa volontà di impegnarsi sul piano militare è anche l’opinione in merito alla lotta al terrorismo. Solo in Italia, Polonia e Ungheria la maggioranza degli intervistati crede che la forza militare sia l’arma migliore per sconfiggere tale minaccia.
A favore dell’uso della forza è in particolar modo la fetta di opinione pubblica con un più basso livello di istruzione.
Sondaggi politici: UE-Russia? Politica attuale bocciata
Il Pew ha chiesto ai cittadini dei 10 Paesi in esame anche un’opinione riguardo a 2 tra i principali attori del sistema internazionale, come Russia e NATO. Nello specifico, la maggioranza assoluta degli intervistati boccia la politica portata avanti da Bruxelles nei confronti di Mosca, con punte del 69% di disapprovazione in Grecia. In nessuno dei 10 Paesi presi in considerazione il livello di approvazione supera quello di disapprovazione.
La maggioranza relativa degli intervistati ritiene che sia necessario approfondire ed irrobustire i legami economici con la Russia. Anche qui è la Grecia a guidare: a pensarla così è l’89% dei cittadini ellenici intervistati. Di parere opposto invece la Svezia: il 71% degli intervistati chiede maggior durezza nei confronti di Mosca riguardo alle dispute internazionali in atto. Particolarmente propense ad una maggior collaborazione sono anche Italia e Germania, mentre piuttosto equidistante risulta l’opinione pubblica francese e britannica.
Riguardo alla NATO, la maggioranza assoluta degli intervistati ha un’opinione positiva, con punte del 71% in Svezia. Gli unici a bocciarla sono i greci, guardacaso i più aperti nei confronti di Mosca, a conferma della polarizzazione in atto tra NATO e Russia.