Di Canio: “L’Inghilterra non sa fare gioco di squadra”
Paolo Di Canio, ex giocatore ed ora allenatore di calcio, svela alcuni possibili punti deboli della nazionale inglese, prossima sfidante degli azzurri ai mondiali.
Chi meglio di Paolo Di Canio, uno che in Inghilterra ha giocato, ed ora allena, può dare indicazioni utili a Prandelli per conoscere meglio i prossimi avversari del “Girone di ferro” dei mondiali brasiliani ? Pochi, pochissimi. Ed ecco quindi alcuni stralci del suo pensiero, rilasciato a “La Gazzetta dello Sport” in occasione di una partita fra vecchie glorie del Milan. La valutazione di Di Canio sulla nazionale inglese è dolceamara: “Hanno talenti interessantissimi. Penso a Sterling, Sturridge, Barkley. Mi piace un sacco Shaw, che per me è oggi uno dei più forti terzini d’Europa: resistenza incredibile, mai stanco. Gli inglesi hanno un problema: giocano poco assieme, devono migliorare nell’intesa e non attaccano bene lo spazio. Con l’Ecuador gara vera: c’è stata una rissa, con Sterling espulso”
Infatti, secondo colui che Pellegatti ribattezzò “Paolino”, l’Inghilterra ha ben poche chance di passare il turno: “L’ Inghilterra ha freschezza, gioventù, ma sarà difficile per loro passare il turno. Non sono capaci di gestirsi, per rendere al massimo devono sempre andare al 200 per cento. Da allenatore mi è capitato più volte di chiedere sedute a bassi ritmi per curare certi dettagli tecnico-tattici, ma non c’è niente da fare, vanno a tutta lo stesso, è più forte di loro. Poi gli inglesi storicamente prendono dei gol assurdi, ne ho rivisti alcuni su rinvii del portiere, e commettono errori incredibili”
Diverso, invece, il pensiero dell’ex attaccante della Lazio sull’Italia: “Negli ultimi tempi ho notato delle difficoltà, ma i giocatori italiani hanno il valore della duttilità, sanno cambiare posizione. Manca una vera identità. Nelle ultime due settimane, però, noi abbiamo fatto carichi di lavoro, per gli inglesi l’ultimo mese prima del Mondiale è di scarico”.