Berlusconi ristabilisce l’ordine in Forza Italia
Il destino di Forza Italia lo deciderà ancora una volta Silvio Berlusconi, e solo lui. Niente passaggi di testimone in una sua assenza, nessuna reggenza, nessuna riorganizzazione dirigenziale del partito. I poteri che furono della “badante” Mariarosaria Rossi non saranno trasferiti alla fazione avversa al fantomatico cerchio magico. Rimarranno congelati finchè l’ex Cavaliere non si ristabilirà del tutto. Tradotto: tutto resterà uguale a prima.
Berlusconi e il futuro di Forza Italia
Lo ha confermato ieri Gianni Letta che ha lanciato un messaggio ai naviganti: “State zitti qualche giorno aspettiamo che Berlusconi si ristabilisca. Anche perchè la ripresa pare sia più rapida del previsto. Allora potremo parlare con lui e capiremo cosa lui vorrà fare”.
Il putsch tentato dai dirigenti forzisti, che già avevano preparato il necrologio politico di Berlusconi, è fallito. Il consigliere dell’ex premier, uno dei pochi insieme a Confalonieri a poter entrare nella suite nell’edificio Diamante dell’Ospedale San Raffaele dove Silvio è ricoverato, ha dato poche ma utili indicazioni.
Il passaggio di testimone ci sarà, ma sarà sempre Berlusconi a decidere a chi affidare le chiavi del partito. E’ molto probabile che una sverniciata ai vari quadri dirigenziali verrà data per eliminare i pesi morti che non contribuiscono attivamente alla vita politica di Forza Italia (le casse sono esangui e i debiti ammontano a milioni di euro).
Adesso però la priorità è recuperare le forze. Dove ancora non si sa. I medici gli hanno consigliato di effettuare la riabilitazione al San Raffaele ma l’ospedale rischia di diventare la Mecca di amici, parlamentari forzisti e dirigenti d’azienda. I figli, di concerto con i medici, stanno pensando di spostare il padre in Trentino, presso la casa di cura Eremo di Arco, struttura specializzata in riabilitazione cardiologica che collabora da tempo con il San Raffaele di Milano.
La decisione verrà presa nei prossimi giorni. Intanto Berlusconi ha già vinto due sfide, una con il cuore l’altra con chi lo aveva già dato per finito.