Commissione europea: Lagarde si sfila e Juncker attacca
Il suo nome era finito nella lista dei candidati solo poche ore fa. Ma a Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, sono bastate una manciata di parole per sfilarsi dalla corsa per la carica di presidente della Commissione europea: “Non sono candidata” ha affermato nel corso di una conferenza stampa a Londra, “ho un lavoro assai importante e ho intenzione di finire il mio mandato”. Jean-Claude Juncker, nel frattempo, attacca i media britannici.
Il nome di Christine Lagarde aveva cominciato a circolare a inizio settimana, sull’onda di una serie di indiscrezioni giornalistiche secondo le quali Angela Merkel avrebbe sondato la disponibilità di François Hollande a sostenere la candidatura dell’attuale direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale. Tolta Lagarde dal mazzo – e in assenza di nomi che possano far superare lo stallo – in pole position c’è sempre Jean-Claude Juncker.
Come scrive la BBC, ufficialmente Juncker è convinto che alla fine sarà lui ad assumere la carica di presidente della Commissione europea nonostante le resistenze inglesi. Il premier David Cameron considera il leader del Ppe poco dinamico, poco riformatore, un uomo del passato per niente adatto alle sfide che l’Europa ha di fronte. Cameron ha minacciato di portare fuori la Gran Bretagna dall’Unione europea se la scelta dovesse ricadere su Juncker.
Oltre alla Gran Bretagna, anche la Svezia e l’Ungheria sono poco propense a sostenere il lussemburghese. La Germania resta invece ferma sulle sue posizioni: Angela Merkel sostiene la candidatura di Juncker. La cancelliera ne ha parlato ieri con Cameron, nel corso del vertice dei leader del G7 a Bruxelles.
Juncker da parte sua ha accusato i media britannici di tentare di sabotare la sua candidatura attraverso attacchi mirati. Oggi il The Guardian ha pubblicato un articolo che svela alcuni retroscena di un vertice del Ppe a porte chiuse tenutosi a Bruxelles. “Non sarò costretto a mettermi in ginocchio davanti ai britannici” avrebbe dichiarato Juncker, che avrebbe espresso anche risentimento per lo scarso appoggio ricevuto dai leader europei. Scrive il Guardian che il lussemburghese si sarebbe lamentato della “campagna stampa collettiva britannica, i tabloid hanno occupato casa mia, i fotografi molestano i miei vicini e chiedono loro di storie private di famiglia”.