Elezioni Comunali: affluenza, -18,7% negli ultimi 20 anni
Articolo pubblicato da Daniele Errera il 20/06/2016
Elezioni Comunali: affluenza, -18,7% negli ultimi 20 anni
Un’elezione dopo l’altra si usa il classico cliché, che poi realmente non lo è: ‘ha vinto il partito del non voto’, oppure ‘ha vinto il partito dell’astensione’. Un’analisi dell’Istat indica come negli ultimi venti anni l’affezione per le urne sia crollata: – 18,7%.Le prime elezioni politiche dell’Italia democratica (1948) furono partecipate all’inverosimile: 92,23%. Da lì in poi un lento e progressivo declino ma che, fino a pochi anni fa, sembrava contenuto. L’80% venne superato anche recentemente grazie alle tornate politiche del 2006 e del 2008. Nel 2013 era il 75%. Percentuali accettabili, nonostante il calo rispetto alle origini.
Elezioni Comunali: affluenza, -18,7% negli ultimi 20 anni
Oggi i dati parlano chiaro: a fronte di un aumento del numero degli aventi diritto al voto (da 48,5 a 50,7 milioni), ha votato il 18,7% in meno. Dal 1994 al 2014, in vent’anni, si è passati da oltre 35 milioni a 29. Ieri, domenica 19 giugno, ha votato addirittura il solo 50,52% degli aventi diritto.
Lo studio Istat si concentra quindi sulle elezioni comunali: nel 2010 votò il 74% dei convocati alle urne, nel 2011 il 71%, l’anno dopo il 66,9%. Nel 2013 ci si trovò al 62,4%. Un momento veramente basso per la partecipazione popolare, che vide l’anno successivo un deciso incremento: 70,7%. Poi il nuovo, l’ennesimo calo: 64,9% nel 2015 e 62,1% ieri.
Poi ci sono i ballottaggi: le analisi dell’Istituto Cattaneo parlano chiaro. Fra i due turni i voti calano del 15%, con una evidenza empirica ancora più palese nelle regioni del Meridione.
Daniele Errera