Ballottaggi: quanto è in crisi il Pd in Toscana?
Ballottaggi: quanto è in crisi il Pd in Toscana?
Da regione “rossa” a “feudo” renziano e ora di nuovo regione “rossa”? Non proprio, la sconfitta è stata severa per i democratici che perdono 5 ballottaggi su 6, ma la “sinistra” si afferma solo sotto il naso del premier, a Sesto, mentre a Grosseto vince il centrodestra. Le roccaforti di Montevarchi e Cascina, intanto, passano alla Lega, mentre, nel borgo di Sansepolcro si afferma un candidato “civico”.
Ballottaggi: quanto è in crisi il Pd in Toscana?
A Grosseto il Pd governava da 10 anni, forse questa la sconfitta più cocente: passa il centrodestra che elegge il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. A Sesto Fiorentino, grande festa per l’affermazione di Sinistra Italiana: il nuovo sindaco Lorenzo Falchi ha portato dalla sua parte anche molti elettori del Pd. Da Firenze, Fabio Incatasciato, segretario metropolitano, però, avverte: “chi pensa che Sesto sia il segnale della rinascita in Toscana della sinistra interna sbaglia di grosso, lì ha vinto solo il no all’inceneritore”. Analisi confermata per certi versi da Falchi stesso: “Non ci sarà un uomo solo al comando, da domani impegnati per lo stop all’inceneritore”.
Quindi, anche in Toscana, un voto dettato da logiche prettamente locali, che vede sconfitto il Pd a causa della famosa scarsa presa della direzione sulle periferie (nonostante l’occhio di riguardo di Renzi)? Insomma, quello toscano non è un voto anti-Renzi, il governo nazionale, la direzione, non c’entra niente come vorrebbe far intendere Incatasciato? Mentre l’ex bersaniana Cecilia Pezza su Facebook chiede la testa di Dario Parrini, il segretario regionale, il Presidente della Regione Enrico Rossi lancia l’allarme e annuncia la sua prossima candidatura alla segreteria nazionale: “il Pd ha bisogno di un’identità di sinistra più forte, che Renzi ha spostato verso il centrodestra, ed ha bisogno di un radicamento sociale nel mondo del lavoro più forte di questo”.
Nel frattempo, Dario Nardella, sindaco di Firenze, ammette la “sonora” sconfitta ma ci tiene ad accusare chi rema contro perché “il Pd perde dove è diviso e dove si è lasciato andare in litigi e scontri interni, e in quelle realtà territoriali dove non ha dedicato sufficiente attenzione alle periferie e alla presenza sul territorio”. Tuttavia, a parte gli inviti alla calma, l’ala sinistra si prepara a dare la sterzata, almeno in Toscana e non è poco.