Elezioni comunali: l’analisi del voto di IPSOS nei 7 capoluoghi di regione
Rispetto al 2013, il PD perde un paio di punti, il centrodestra ne guadagna il doppio e il M5S resta stabile. Questo è uno dei punti chiave dell’analisi compiuta da IPSOS sulle elezioni comunali 2016 nei 7 capoluoghi di regione interessati dal voto: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Cagliari.
Comparando le liste collegate a candidati sostenuti dal PD – quindi con riferimento specifico alle percentuali del 1° turno di amministrative, dove c’era la possibilità di esprimere il voto alle liste – ed effettuando un parallelo con quelle che nel 2013 avevano sostenuto Bersani, nel risultato aggregato dei 7 capoluoghi il blocco dem perde 2 punti, mostrandosi particolarmente in sofferenza a Roma, Napoli e Bologna – dove perde tra i 6 ed i 7 punti – ma guadagnando a Milano, Torino e soprattutto Cagliari (+16%). Stabile è invece il M5S (appena +0.2%), con un picco positivo a Roma (8.1%) ma risultati molto negativi a Trieste, Napoli e Cagliari (dove segna addirittura un -18%). Oltre a Trieste – unico capoluogo conquistato – il centrodestra va paradossalmente bene anche a Torino (nonostante la frammentazione in più liste), Milano e Cagliari, facendo registrare un 4.5% come risultato aggregato dei 7 capoluoghi.
Minori sono le oscillazioni per i due blocchi tradizionali nei comuni superiori – cioè non capoluoghi di regione ma superiori a 15 mila abitanti – con guadagni inferiori al punto percentuali. Peggio va al M5S – nonostante abbia poi conquistato 19 ballottaggi su 20 – che nel voto di lista (quindi, ripetiamo: relativo al 1° turno di amministrative) fa segnare un -8.2% rispetto al 2013. Tenendo conto però solo dei comuni superiori in cui erano presenti tutti e 3 gli schieramenti, il dato cambia, con un PD stabile, un maggior incremento per il centrodestra (+4.2%) ed una perdita dimezzata per il M5S (-4.2%).
Elezioni comunali 2016: l’analisi del voto nelle grandi città
Focalizzando l’attenzione sulle grandi città al voto, uno dei dati più interessanti di Milano è la dispersione del voto M5S, con Gianluca Corrado che non sembra essere stato in grado di fornire un’offerta appetibile. A votarlo è stato poco più di 1/4 dell’elettorato M5S del 2013.
Interessante è anche notare il riposizionamento degli elettori tra 1° e 2° turno. Se Parisi sembra aver effettuato un miglior lavoro sul proprio elettorato – riportando alle urne il 95.4% degli elettori del 1° turno, 4 punti in più rispetto a Sala – il candidato dem ha particolarmente beneficiato del riposizionamento degli elettori di Rizzo e Cappato, mentre la piccola fetta di elettori M5S che non ha disertato le urne si è distribuita in maniera omogenea su entrambi i candidati.
(immagini tratte da IPSOS; clicca qui per visualizzare l’analisi completa)