Grillo teme dispetti e blinda la Raggi
Grillo teme dispetti e blinda la Raggi
L’ascesa dei 5 stelle è solo all’inizio ma buona parte del loro futuro passa per l’amministrazione di Roma. Sì perché, ed è stato lo stesso Beppe Grillo a esporsi in queste ore, “voliamo verso il governo” dopo la “svolta epocale” che ha decretato “il cambio di passo del M5S, riconosciuto come forza di governo affidabile e capace di esprimere candidati validi e competenti”. D’altra parte, tutto lascia intendere che da questo momento in poi sarà battaglia a tutto campo e senza esclusione di colpi nella Capitale come a Torino.
Grillo teme dispetti e blinda la Raggi
Non basterà lo stile “degrillizzato” made in Casaleggio condito di “moderazione” alla Di Maio, alla Raggi nessuno perdonerà niente, da qui l’esigenza di «blindarla», metterla al riparo dai «dispetti». In realtà, potrebbe essere anche un modo di mettere le mani avanti quello di Grillo. Per usare un eufemismo, Roma non è facile da governare, si sa, la Raggi – nonostante le schermature, mini-direttorio o meno – è destinata a fare qualche errore. Sarà umana anche lei, no (tra l’altro non si scopre oggi una certa “spigolosità” della sua personalità politica)?
Detto ciò, è chiaro che avrà i riflettori puntati addosso e allora Grillo esagera a modo suo: «Molleranno la spazzatura in mezzo alla strada per dire: “Avete visto come avete ridotto Roma”». Quello che vuole dire, però, è chiaro: “dovrà essere subito incisiva” dicono dallo staff, innanzitutto, migliorando le capacità di “mediazione”. Sicuramente, la prova sarà importante, il nuovo sindaco di Roma vuole fare di tutto per impressionare, a dispetto del deficit di esperienza. Intanto, Di Maio prende appunti e studia da premier.