Mose, il sindaco Orsoni si difende: “Estraneo ai fatti”
Tra gli arresti eccellenti dell’inchiesta della Procura di Venezia su appalti e tangenti per la realizzazione del Mose, il sistema che difenderà la città dal mare nei giorni di alta marea, c’è anche il sindaco del capoluogo lagunare, Giorgio Orsoni. Il terremoto giudiziario, dunque, si estende nei palazzi della politica veneziana, raggiungendo, dopo Palazzo Balbi, anche la stanza dei bottoni a Ca’ Farsetto.
Orsoni è agli arresti domiciliari dal 4 giugno, con l’accusa di finanziamento illecito. Il coinvolgimento del primo cittadino riguarda contributi illeciti provenienti dal Consorzio Venezia Nuova (unico titolare negli appalti sul Mose) per la campagna elettorale del 2010. Una campagna, in cui Orsoni, già professore a Ca’ Foscari e Primo procuratore di San Marco, si candidò a sostituire Massimo Cacciari, ponendosi come alfiere del centrosinistra contro l’allora ministro Renato Brunetta, dopo aver vinto le primarie interne alla coalizione.
Nella mattinata di venerdì 6 giugno, poi, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, tenutosi nell’aula bunker di Mestre, con una serie di dichiarazioni, Orsoni si è detto estraneo ai fatti.In più, ricorda il suo legale Daniele Grassi, la posizione del sindaco “non ha nessun rapporto con gli altri capi d’imputazione” e che si mira “a farla differenziare da quella degli altri indagati”.
L’arresto di Orsoni fa alzare la temperatura a Ca’ Farsetti. I partiti sono in grande fermento in vista del consiglio comunale di lunedì, in cui si discuterà proprio della vicenda Mose. Dopo la sospensione del sindaco da parte del prefetto, ha assunto la guida della città il vice sindaco Sandro Simionato. Le opposizioni, invece, promettono battaglia, chiedendo di andare a votare il prima possibile. Qualunque cosa accada, però, è probabile che ciò avverrà lo stesso nel 2015, cioè quando il mandato scadrà naturalmente. La legge, infatti, prevede, in caso di dimissioni di sindaco o della maggioranza dei consiglieri comunali, il commissariamento sino alla nuova tornata comune.
Alessandro De Luca