Comunali Roma e Torino, il M5S assorbe il voto di tutti gli esclusi al ballottaggio, trionfa tra i giovani
Della vittoria del Movimento 5 Stelle alle comunali si sta ampiamente parlando.
Ma tecnicamente come è stato possibile raggiungere il 67% a Roma e soprattutto il 54% a Torino partendo da 11 punti di svantaggio?
Il segreto è stato riuscire in quello che normalmente alle coalizioni tradizionali è sempre riuscito poco. Ovvero intercettare il voto dei tanti elettori che al primo turno avevano votato partiti e candidati che non hanno poi avuto accesso al ballottaggio.
Tradizionalmente era difficilissimo portare un elettore di destra a votare a sinistra e viceversa, e del resto poche volte accadeva che un ballottaggio non fosse tra le due principali coalizioni.
Ma con il Movimento 5 Stelle a quanto pare è diverso, viene percepito come diverso, come neutro, come una forza che si può votare per sconfiggere il nemico tradizionale, in questo caso il PD e il governo Renzi.
Per gli elettori di centrodestra, ma anche di sinistra radicale o di liste civiche, non ci sono moltissimi dubbi: il M5S è meglio del centrosinistra.
Comunali Roma e Torino: solo il 57-58% degli elettori di Raggi e Appendino al ballottaggio le avvano votate al primo turno.
Il dato più importante che emerge dal’analisi di Demopolis che ci mostra quanto detto è che solo il 57-58% di quanti hanno votato per Raggi e Appendino le avevano scelte anche al primo turno.
Vuol dire che, come successo in molti altri comuni, sono riuscite ad ampliare ampiamente il proprio bacino elettorale.
Su 100 voti avuti al ballottaggio da Virginia Raggi a Roma ben 23 vengono dall’elettorato della Meloni, 9 da quello di Marchini, 6 da quello di Fassina, per esempio.
A Torino accade qualcosa di simile, il 24% del suo elettorato era quello di Rosso, Napoli, Airaudo, ecc al primo turno, il 13% viene dal leghista Morano, solo il 57% è fatto di suoi originali elettori.
Una capacità di assorbimento dell’elettorato altrui che potrebbe essere molto utile in caso di ballottaggio con l’Italicum, e che è dovuto anche al successo in segmenti molto “liquidi” come l’elettorato giovane. Sotto i 45 anni la Raggi ha preso addirittura l’80% dei voti, la Appendino il 71%.
Cifre che non si vedono tutti i giorni alle elezioni