L’elettorato di centrodestra ai ballottaggi ha votato per i candidati del M5S. Dopo Istituto Cattaneo e SWG, anche lo studio condotto da Roberto D’Alimonte, direttore del Cise, certifica il trend emerso durante l’ultima tornata elettorale.
Elezioni comunali, il caso Torino
Il caso di Torino è eclatante. Il 98% dell’elettorato di Rosso (Area Popolare), l’85 dell’elettorato di Napoli (Forza Italia) e il 71% dell’elettorato di Morano (Lega e Fratelli d’Italia) hanno votato in blocco per Appendino, confermata al 100% dagli elettori del M5S. Il neo sindaco di Torino ha ricevuto anche il 14% dei voti da parte dell’elettorato di sinistra che al primo turno aveva scelto Ariaudo.
Il “favore” se così lo possiamo chiamare, non è stato però ricambiato dall’elettorato Cinque Stelle. A Milano, ad esempio, solo il 9% degli elettori grillini ha dato la propria preferenza al candidato di centrodestra Stefano Parisi. A Bologna e a Napoli le percentuali si sono alzate un po’ di più (rispettivamente 45% e 52%) ma non così determinanti come invece avvenuto a Torino.
Elezioni comunali, M5S il vero partito della Nazione?
Per D’Alimonte questo è il chiaro segno che è il M5S il vero partito della Nazione, “capace di raccogliere tutti i settori dello spazio politico. Questa sua caratteristica gli consente di essere il destinatario del voto di molti elettori sia di destra che di sinistra che al ballottaggio non hanno propri candidati per cui votare. Sono le seconde preferenze da cui spesso dipende l’esito della contesa al secondo turno”.