Elezioni comunali, boom M5S tra primo e secondo turno
Ieri Matteo Renzi ha ammesso la sconfitta. “La franchezza porta a dire che c’è unelemento politico nazionale molto forte che esce dai ballottaggi. È la vittoria contro il Pd dei 5Stelle in quasi tutti i comuni dove il M5s si è presentato. Vittoria netta e indiscutibile. Ma non drammatizziamo, né minimizziamo. Servono saggezza e buon senso”.
Saggezza e buon senso serviranno soprattutto al Pd per recuperare quanto perso domenica. Secondo uno studio Demos che ha preso in esame 143 comuni maggiori, il Partito Democratico è stato quello che ha perso più poltrone passando dai 90 comuni amministrati prima del 5 giugno ai 45 del post ballottaggi. La metà. Gli altri partiti hanno invece incrementato il bottino. Il M5S ne ha conquistati 19 e partiva da zero. La Lega da 5 è passata a 7 e anche il martoriato centrodestra è riuscito a far meglio del Pd passando da 31 comuni amministrati a 33.
Se poi andiamo nel dettaglio, scopriamo che il centrosinistra ha perso gran parte delle amministrazioni al Nord e al Sud, meno al centro. Il centrodestra, invece, ha avuto un sussulto d’orgoglio ed è andato meglio al Nord che al Sud.
Elezioni comunali, il M5S raddoppia i voti
I risultati negativi del Pd ed in chiaroscuro del centrodestra stridono con l’attuale forza del M5S che vede aumentare i suoi voti tra primo e secondo turno con percentuali che vanno dal +51% di Alpignano (Torino) al +185% di Favara (Agrigento). In totale il Movimento 5 Stelle ha visto un incremento di voti del 70% da 650 mila del primo turno al più di 1 milione e 100 mila voti del secondo turno.
Il M5S, scrive Diamanti su Repubblica, si è trasformato da forza nazionale a forza radicata sul territorio con i suoi militanti e i suoi meet up. Inoltre, più di altri, è riuscito a “canalizzare” la domanda di cambiamento, “meglio ancora: i sentimenti e i risentimenti “in tempi di cambiamento”. Come quelli che stiamo attraversando”.