Referendum Brexit: testa a testa negli ultimi sondaggi elettorali
A poco più di 24 ore dal verdetto delle urne, lo scenario più probabile è quello di un vero e proprio testa a testa. Questo è quanto emerge dall’analisi dei sondaggi effettuata dal Financial Times (FT), un “Brexit Poll Tracker” che rappresenta una sorta di media ponderata delle rilevazioni condotte dai vari istituti demoscopici sul referendum che giovedì 23 giugno metterà i cittadini britannici dinanzi alla scelta di restare nell’Unione Europea oppure abbandonarla.
Secondo il “poll of polls” del FT, il fronte del “Remain” – ovvero della permanenza nell’UE – è dietro di un solo punto rispetto al “Leave”, cioè l’addio a Bruxelles. Un dato che conferma l’avvicinamento progressivo tra i due fronti avvenuto nelle ultime settimane.
L’analisi dei sondaggi dell’ultima settimana conferma la riduzione del gap tra le due scelte, con rilevazioni che – ad esclusione di YouGov – vedono in leggero vantaggio (ad esclusione del dato di ORB, invero estremamente oscillante nelle ultime rilevazioni condotte) il fronte del “Remain”.
Come già sottolineato in una precedente analisi – condotta sempre dal FT – va ricordata la tendenza variabile riscontrata nei vari sondaggi, a seconda che si trattassero di rilevazioni online o telefoniche, con queste ultime che presentano un dato spostato maggiormente verso il “Remain”, a differenza dei sondaggi web (più orientati invece verso un testa a testa).
Referendum Brexit: testa a testa negli ultimi sondaggi elettorali
A confermare il testa a testa è anche il Brexit Poll Tracker di Bloomberg, che vede il fronte del “Leave” avanti di poco più di un punto a coronamento di un inseguimento durato mesi e tradottosi in sorpasso solamente a ridosso dell’appuntamento referendario.
A fronte di questi dati, risulta evidente l’importanza del cosiddetto fronte degli indecisi. Una fetta di elettorato che – secondo una rilevazione condotta qualche settimana fa da Lord Ashcroft – potrebbe dare la spinta decisiva al “Remain” ed evitare uno scenario temuto dalla maggioranza dei parlamentari e dei membri del governo guidato da David Cameron, ricordando comunque che l’ultima parola spetterà proprio al Parlamento, trattandosi di una consultazione referendaria giuridicamente non vincolante.
(immagini: Financial Times e Bloomberg)