Finali NBA: gara uno è degli Spurs

Pubblicato il 6 Giugno 2014 alle 19:01 Autore: Redazione
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Alla fine eccole qua, le finali più attese a livello planetario dagli amanti della palla a spicchi. Si comincia con un’anomalia davvero notevole, che crea condizioni di gara che non ti aspetti. Salta l’impianto dell’aria condizionata. Il cinque di giugno, in Texas, con qualche migliaio abbondante di persone rinchiuso in un’arena sportiva, ci potevano essere contrattempi migliori.

Si potrebbero sprecare i giochi di parole sul condizionamento dell’impianto di condizionamento, o del calore che abbatte il calore (giocando con la lingua anglofona, ma qui siamo già arrivati oltre), ma la realtà è che giocando ad oltre 30° a questo livello fisico e di intensità, i giocatori sono arrivati alla fine distrutti. Anche un superman come Lebron James, che deve alzare bandiera bianca ai crampi quando mancano otto minuti dalla fine.

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La gara prende lì la svolta decisiva, dopo che San Antonio aveva condotto per tutto il primo tempo grazie anche al contributo solido di Marco Belinelli (9 punti con 2/3 da tre e 3/4 ai liberi in 18 minuti). Miami trova l’allungo nel secondo tempo, toccando sul gioco di Bosh da quattro punti il massimo vantaggio (86-79). Di lì a poco James deve uscire come detto per quelli che sembrano a tutti gli effetti crampi (ansia ed attesa sulle sue condizioni comunque nell’ambiente degli Heat) e San Antonio scatena un terrificante parziale in cui infila sei triple su sei e ribalta inerzia, gara e risultato.

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Senza il proprio leader Miami sbanda, e quando James prova a rientrare segna pure un bel canestro, ma il dolore alla gamba si riacutizza e deve nuovamente accomodarsi in panchina, portato a braccia da due membri dello staff. I padroni di casa si trovano così la strada spianata per chiudere un mega parziale di 31-9 che rende fin troppo bugiardo e impietoso il risultato. Ora saranno da verificare gli effetti a medio e lungo termine di questa massacrante sauna sul parquet, soprattutto per giocatori non più giovanissimi. Gli Spurs sanno di avere rischiato grosso ma di essersi salvati in qualche modo con le unghie e con i denti (Sontuoso Duncan con 21 e 10 rimbalzi). Miami è quasi abituata a perdere gara uno, e il problema non sarebbe certo questo. Il problema è la gamba del numero 6. Che sia in campo o meno, inutile dirlo, fa tutta la differenza del mondo.

Marco Minozzi

L'autore: Redazione

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