In Brasile il Presidente Dilma Rousseff sta perdendo il consenso popolare: le forti preoccupazioni riguardo all’economia del Paese stanno creando un clima di incertezza in vista delle prossime elezioni presidenziali, previste il 5 ottobre.
Il segnale di diffuso malcontento sulla classe politica è testimoniato dal recente sondaggio condotto dalla società Datafolha: secondo i dati, infatti, circa 1/3 degli elettori brasiliani non sa ancora chi votare. Tuttavia, Rousseff (Partido dos Trabalhadores) sarebbe ancora la favorita per vincere le elezioni, sebbene il calo dei consensi: dal 37% al 34% rispetto al sondaggio dello scorso mese. In calo anche gli altri candidati: Aécio Neves (Partido da Social Democracia Brasileira) ha perso un punto percentuale, conseguendo così il 19%, mentre il sostegno nei riguardi di Eduardo Campos (Partido Socialista Brasileiro) è sceso dall’11% al 7%.
Qualora Rousseff non riuscisse a vincere ottenendo più del 50% dei voti, in Brasile l’elezione sarà decisa al secondo turno, fissato il 26 ottobre. In tal caso, non sarebbero escluse delle sorprese: infatti, in caso di un eventuale secondo turno, il vantaggio su Neves si ridurrebbe di ben 8 punti percentuali, rispetto agli 11 previsti nel sondaggio dello scorso mese.
Secondo il sondaggio, circa il 36% della popolazione brasiliana intervistata teme che la situazione economica del Paese peggiorerà. Questa percentuale è in netto aumento rispetto al sondaggio dello scorso mese, così come quella a proposito dei prezzi elevati e della disoccupazione: infatti, il 64% degli intervistati ritiene che l’inflazione sia destinata a peggiorare, mentre il 48% ritiene che il tasso di disoccupazione salirà.
La lenta crescita dell’economia del Brasile degli ultimi anni, quindi, resta al centro delle preoccupazioni della popolazione, rivelandosi assai decisiva per l’approvazione del governo di Rousseff. Anche le manifestazioni contro lo svolgimento del campionato mondiale di calcio potrebbero peggiorare ulteriormente la popolarità di Rousseff, e quindi complicare la sua relativa rielezione.