Brexit: davvero i più anziani hanno scelto per i più giovani?
Brexit: ma i giovani hanno davvero votato per il Remain?
“I vecchi hanno deciso per i più giovani”, tale assunto finora è stato uno dei punti cardine della narrazione mediatica della vittoria del Leave al referendum sulla Brexit. Nell’immaginario collettivo ciò rispecchierebbe o un Regno Unito – esclusa almeno la Scozia che ha votato compatta per il Remain – dove chi si ricorda la situazione generale prima dell’Ue ha votato per tornare non si sa a quale antichi fasti o, ancora più spregevolmente, un’intera generazione avida e incattivita che vuole togliere il futuro ai giovani istruiti, assennati e, dunque, europeisti al massimo.
Brexit: davvero i più anziani hanno scelto per i più giovani?
A freddo, però, sarà sicuramente più utile rimettere i piedi per terra. E non ci vuole neanche tanto, basta dire che solo il 36% degli under 25 ha votato, riferisce Sky Data. Dove sono tutti questi giovanissimi britannici appassionati sostenitori della permanenza nell’Ue a cui i “vecchi” hanno tolto il futuro? Inoltre, tra gli Under 35 si è recato alle urne solo il 58% degli aventi diritto. Siamo lontanissimi dal dato medio di affluenza, attestatosi al 72%. Diametralmente, è andato a votare l’83% degli over 55. Non serve altro per dire che la lettura riassumibile nello slogan “i nonni hanno scelto per i nipoti” è profondamente sbagliata: ben pochi giovani britannici, per dirla in breve, hanno espresso la propria preferenza, questa lettura è sicuramente più corretta. In pratica, “i giovani hanno delegato la scelta ai più vecchi“, questo è ciò che bisogna dire.
% who got through our final #EUref poll turnout filter by age group:
18-24: 36%
25-34: 58%
35-44: 72%
45-54: 75%
55-64: 81%
65+: 83%— Sky Data (@SkyData) 25 giugno 2016
Ora, questo dato non indica direttamente che tra i cittadini più giovani del Regno Unito sia diffuso un certo sentimento anti-europeista, tuttavia, si può azzardare l’ipotesi che la disaffezione per la “politica”, anche nelle sue versioni “populiste”, dei 18-25 abbia giocato un ruolo più che centrale nella vittoria del Leave. Certo rimane il fatto che i giovani con istruzione medio-alta, la “minoranza” dei giovani britannici, e quindi con a disposizione un reddito medio-alto non solo ha votato ma ha votato per il “Remain”. La domanda da porsi allora è: perché l’Ue non affascina i giovani britannici in generale e, in particolare, quelli che hanno uno scarso livello di istruzione e un reddito basso?