Renzi ospite a Napoli in un dibattito della ‘Repubblica delle idee’ parte dalle ultime inchieste, su tutte quella sul Mose, che hanno messo in luce nuovi casi di corruzione legati ad appalti pubblici e coinvolgimento della politica. Deciso il premier: “È fuori dalla storia negare la responsabilità della politica, anche per la mia parte politica”. Non si possono fare distinzioni tra chi è iscritto o “non iscritto” al Pd. “È arrivato il momento – annuncia il premier Renzi – di una riforma radicale” e contro la corruzione “se serve una settimana in più ce la prendiamo” dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Napoli per la ‘Repubblica delle idee’. “Venerdì faremo un provvedimento di legge – spiega – che non conterrà un potere speciale” per Cantone. Renzi ha detto che ciò che serve “non è una supernocciolina per SuperPippo, per un super Pm”.
Rispetto alle ultime vicende giudiziarie, Renzi risponde ad una domanda sulle prese di distanza di alcuni esponenti renziani sulle inchieste della magistratura e afferma “il giochino di dire loro e noi non può funzionare, soprattutto nel momento in cui sei maggioranza e sei maggioranza nel Paese, dopo un risultato elettorale sconvolgente”. A proposito del risultato elettorale Renzi riconosce di aspettarsi il “35%” come risultato del Pd alle ultime elezioni europee. Per Renzi il 40% “impone al partito di essere il partito della Nazione”.
“Greganti – riconosce Renzi – è stato un errore ma il Pd è quel partito che vota a favore dell’arresto di un proprio deputato nonostante una calendarizzazione strumentale”. “Nel caso della corruzione quello che abbiamo da dire lo diremo senza preoccuparci delle ripercussioni sui nostri. Se c’è nel Pd chi ruba va a casa a calci nel sedere esattamente come chi è negli altri partiti. Non c’è Pd e non Pd. Ci sono ladri e non ladri». Così il premier Matteo Renzi a La Repubblica delle idee. Alla domanda circa l’accusa di Grillo di brogli elettorali Renzi, ironico, risponde “per arrivare al 40 per cento abbiamo fatto tanti di quei brogli…”.