Effetto Brexit sulle imprese italiane: A pagare sarà soprattutto il nord-est
Quali saranno gli effetti per l’economia italiana dopo la Brexi? A pagare sarà soprattutto il nord-est. Secondo i dati di Confartigianato a pagare per l’uscita del Regno Unito dall’Euro saranno le regioni del nord-est, è lì infatti che si concentrano le esportazioni verso il Regno Unito e dove la svalutazione della sterlina sull’euro potrebbe colpire di più. Le regioni più colpite sarebbero il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, seguite da Toscana ed Emilia Romagna.
Secondo lo studio di Confartigianato, da aprile 2015 a marzo 2016 l’Italia ha esportato nel Regno Unito beni e servizi per 22.570 milioni di euro. Per le piccole imprese si parla di 7.538 milioni di euro (il 33,4% dell’export complessivo). Secondo l’associazione, la Brexit porterà a un taglio delle vendite delle piccole e medie imprese per circa 727 milioni di euro. Il valore dell’export per il nord-est è pari allo 0,95 per cento (ma il Friuli tocca l’1,22 e in Veneto l’1,12 ) contro lo 0,44 del Nordovest, lo 0,42 del Centro e lo 0,28 del Mezzogiorno. Le province le più esposte sono Belluno, Pordenone, Gorizia e Reggio Emilia. I settori più colpiti sarebbero l’alimentare, con 1.972 milioni di euro, seguito da abbigliamento (1.381milioni), pelle (1.051) , mobili (939 milioni), prodotti di metallo (894), tessile (424) e legno (106 milioni).
Effetto Brexit: Merletti (Confartigianato): “Ricostruire il senso di appartenenza all’Ue”
Sull’esito del referendum inglese e sul futuro dell’Ue è intervenuto il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, che in occasione del suo intervento all’assemblea annuale della confederazione, ha dichiarato: “Bisogna oggi ricostruire il senso di appartenenza all’Europa, ritrovare le ragioni dello stare insieme e i valori costitutivi dell’integrazione europea. Il nostro continente è attraversato da profonde tensioni, da egoismi nazionalisti e da spinte autonomiste che rischiano di incrinare un’architettura faticosamente costruita”.