Dove si coltivano più olive, mele, pere, in Europa? Infografiche

Dove si coltivano piu olive, istogrammi e numeri

Dove si coltivano più olive, mele, pere, in Europa? Infografiche

Le discussioni sul DOP, sulla protezione del Made In Italy, sulla qualità dei prodotti e il loro tracciamento, o sulle conseguenze sull’agricoltura del cambiamento climatico ormai occupano le nostre cronache, quasi quotidianamente. Siamo ancora e nonostante tutto in grande Paese agricolo, ed Eurostat ci dice che siamo anche tra i più grandi d’Europa.

Se prendiamo frutti e ortaggi come mele albicocche, carote, cavoli, pere, pomodori, prugne, fragole, melanzane, limoni, lattuga, ciliegie, e colture come la soia, siamo al terzo posto, dopo Turchia e Spagna per migliaia di tonnellate di produzione.

I dati non sono completi, non ci sono quelli di tutti gli anni per tutte le colture, ma possiamo osservare per il 2014, l’anno più recente con i dati più completi, quante migliaia di tonnellate sono state coltivate in ogni Paese per ogni prodotto, selezionandolo.

Così scopriamo che l’Italia è al primo posto per la coltivazione di soia, con 933 mila tonnellate annue, e in quella di pere al secondo per quanto riguarda principalmente albicocche, melanzane, lattuga, quasi sempre dietro la Turchia.

Per le olive eravamo secondi dietro la Spagna nel 2014, ma non ci sono dati per il 2015.

C’è stato, come si vedrà nella seconda infografica, un deciso calo.

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Pochi Paesi rompono il monopolio di Turchia o Spagna, tra questi ci sono la Romania nelle prugne, la Polonia nelle mele, nelle carote e nei cavoli.

Dove si coltivano più olive, mele, pere? E in quali anni se ne sono coltivate di più? Infografiche

Nella seconda infografica è possibile  osservare l’andamento della produzione dei vari prodotti in Italia negli anni.

In generale c’è stato un certo calo nelle tonnellate, da 21 milioni del 2004 ai 13 milioni del 2015, un calo in parte causato dall’assenza di dati su alcuni prodotti per il 2015, ma reale nel caso per esempio dei pomodori o dei limoni.

In cambio si nota l’esplosione della produzione di soia.

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