Brexit: i sondaggi online hanno funzionato meglio
YouGov fa la pagella ai sondaggisti dopo lo shock del 23 giugno: analizzando le rilevazioni pubblicate dai vari istituti britannici, è risultato evidente che i sondaggi online hanno nettamente superato quelli telefonici in quanto ad affidabilità. Come è possibile notare dall’immagine sotto, questi ultimi davano nettamente in vantaggio il Remain. Diametralmente opposta la situazione fotografata dai sondaggi online che, invece, prevedevano la possibilità quantomeno di un testa a testa con il Leave. Tuttavia, YouGov ammette di aver sbagliato il sondaggio della vigilia, solo i sondaggi online degli istituti TNS e Opinium davano in vantaggio il Leave.
Brexit: i sondaggi online hanno funzionato meglio
Stando all’analisi di YouGov, i sondaggi telefonici hanno stentato a raggiungere le fasce di popolazione meno istruite, che poi si sono rivelate decisive per il risultato finale. Mentre l’altissimo campione dei sondaggi in rete non ha avuto problemi in questo senso: oltre al chiaro vantaggio psicologico che forniscono all’intervistato, è stata proprio la profonda capillarità il loro punto di forza.
Capitolo a parte dovrebbe essere dedicato alla “cantonata” presa dai bookmakers (immagine sopra). Basterà dire che le agenzie di scommesse non hanno a disposizione nessuna conoscenza ulteriore rispetto a quella in possesso degli istituti demoscopici: ciò per dire che le quotazioni, almeno per quanto riguarda il caso della Brexit (il giorno del voto nel momento di picco veniva data 16 a 1), si basavano proprio sui sondaggi, gli stessi che in maggioranza davano in vantaggio il Remain.