Berlusconi pronto a rottamare Forza Italia
Ieri Fedele Confalonieri, amico tra i più intimi di Silvio Berlusconi, lo aveva anticipato: Forza Italia verrà ristrutturata. “Immagino un partito strutturato in maniera più tradizionale, con un’organizzazione chiara, un congresso in cui far confrontare le varie posizioni. Un’arena in cui ci sia competizione e faccia emergere i più capaci. Con Berluscojni a fare il coach”.
Le riflessioni del numero uno di Mediaset sembrano essere confermate dalle indiscrezioni riportate stamattina da La Stampa che parla di un Berlusconi intenzionato a “rottamare” definitivamente Forza Italia.
Berlusconi in queste settimane di riposo forzato ha avuto molto tempo per riflettere sulla sua creatura politica. E più la osservava dal letto d’ospedale più non la riconosceva come propria, come fosse diventata un’escrescenza, una stucchevole estranea lacerata dai conflitti, una figlia da rinnegare. Nel gergo commerciale del fondatore, Forza Italia è ormai «un brand logorato». Da qui l’idea che si è trasformata giorno dopo giorno in convinzione, in attesa di diventare presto decisione: rottamare Forza Italia, rimetterla nell’album dei ricordi da cui era stata tirata fuori nel 2013 dopo la batosta subita dal Pdl alle amministrative e la scissione di Alfano. E lanciare sul mercato un nuovo soggetto politico. «Dobbiamo mettere in campo – ha spiegato l’ex Cavaliere ai pochissimi ammessi nella suite del San Raffaele – qualcosa che sia realmente competitivo con i Cinque Stelle e con Renzi. Sta cambiando tutto molto velocemente e solo noi restiamo fermi».
Berlusconi aspetta le modifiche all’Italicum
L’idea dell’ex Cavaliere è di lanciare un nuovo soggetto politico da affidare ad uno tra Giovanni Toti, già suo consigliere prima di diventare governatore della Liguria, e Maria Stella Gelmini, uscita rinvigorita dalle elezioni comunali milanesi. Berlusconi rimarrà in disparte, nessun impegno diretto, farà appunto da “coach”. I due “sfideranno” Salvini e Meloni alle primarie i centrodestra. Strumento sempre osteggiato dall’ex premier ma divenuto necessario e obbligato visto il suo disimpegno “fisico” dall’agone politico. Le primarie porteranno ad una coalizione di centrodestra che la nuova legge elettorale non prevede. Berlusconi è però convinto che l’Italicum verrà modificato con il premio alla coalizione e non più alla lista che diventerà realtà.
Alleanze? Si vedrà
Il congresso che porterà ad un azzeramento dei vertici di partito avverrà, con ogni probabilità, dopo il referendum costituzionale di ottobre.
Il nome non è ancora stato deciso. “Dipenderà anche dai compagni di strada che avremo – fa sapere una fonte a La Stampa – Ancora non è chiaro se andremo con Salvini oppure faremo un nuovo centro con Alfano, Fitto e gli altri”.