M5S e Lega: un asse per dire no all’Euro?
Intervistato dalla Stampa, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ribadisce che: “noi voteremo no e continueremo ad opporci all’Italicum anche se sono molti quelli che sostengono che è un sistema a noi favorevole. La verità è che l’Italicum è fatto dai vecchi partiti per proteggersi la poltrona. La vittoria del no, e la conferma del consenso enorme di cui godiamo nei sondaggi, ci porterà a contrastare gli altri partiti impegnati nel tentativo di resistere un altro anno e mezzo”.
M5S e Lega: un asse per dire no all’Euro?
Di Maio allora prevede che, in caso di vittoria del “no” al referendum di ottobre, si andrebbe a determinare “uno sfaldamento totale dei vecchi partiti, come accaduto ai tempi di Mani Pulite“.
In merito a un altro referendum quello sull’Euro che i 5 stelle hanno “promesso”, Di Maio glissa: “si farà in mancanza di una sterzata di atteggiamento e di politica europea. Sarà un referendum consultivo, non vincolante. Potremmo passare a una moneta alternativa se non viene cambiata la politica in merito all’euro”, detto ciò “siamo convinti di restare in Europa, è un problema squisitamente di moneta”.
Invece, ieri, a margine del Festival del Lavoro all’Angelicum, Matteo Salvini è stato nettamente più chiaro rispetto alla necessità di tirarsi fuori dal club della moneta unica: “abbiamo iniziato a sostenerlo sei mesi fa. Io vado oltre. Non serve un referendum perché sarebbe un massacro per l’economia. Io dico che, se la Lega va al governo, noi usciamo. Altrimenti se fai tre mesi di campagna sul referendum sull’euro, c’è gente come Soros che ti massacra”.
Parole che sembrano proprio un avvertimento a Forza Italia. “Se ci siete battete un colpo” ha detto Salvini che poi ha aggiunto “leggo di ipotesi di sostegno a Renzi, di ni al referendum… patti chiari, amicizia lunga, non c’è più tempo da perdere, o si viaggia tutti insieme o la Lega va da sola”. D’altra parte, il flirt tra Berlusconi e Renzi va avanti e il Carroccio pensa sempre più a un futuro da “battitore libero” in cui un asse “a progetto” con i 5 stelle potrebbe benissimo realizzarsi, in nome del no all’Euro, in nome del no a Renzi e al Partito della Nazione.