Direzione PD: ecco i punti fermi per Matteo Renzi
Direzione PD: ecco i punti fermi per Matteo Renzi
Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella giornata che negli Stati Uniti ricorda l’Indipendenza delle colonie dalla Gran Bretagna, si profila un incontro importante, vero e proprio checkpoint governativo e, alla luce dell’attuale situazione politica, viatico necessario per l’intero Partito di cui è segretario.
La Direzione PD, prevista per oggi alle ore 15 dopo il recente rinvio dei lavori causa Brexit, dipanerà alcune questioni sensibili che Renzi dovrà obtorto collo affrontare per riprendere in mano le sorti unitarie della forza che rappresenta.
Direzione PD: i principali punti del dibattito
Legge elettorale Italicum, referendum costituzionale di ottobre, presidenza del Consiglio dei ministri e contemporanea veste di segretario. Queste le tre tematiche principali attorno alle quali orbiterà il confronto di oggi, presso la Direzione PD, tra Matteo Renzi e la minoranza interna del Partito.
Secondo alcuni esponenti di spicco di tale fazione, la concentrazione in due sole mani del premierato e della carica di segretario avrebbe disperso nel tempo la spinta propulsiva del Partito, isolandolo dal territorio e dai bisogni concreti dei cittadini. Le ultime elezioni amministrative hanno certificato una regressione del consenso.
Oggi la #direzionePd in diretta streaming sul sito del Partito Democratico dalle ore 15 https://t.co/I3x05UzWOb pic.twitter.com/KOsDQcvRJZ
— Partito Democratico (@pdnetwork) 4 luglio 2016
Intervistato da Maria Latella su SkyTg24, Renzi ha però negato che possa sussistere un canale di causa ed effetto tra la pur necessaria nuova organizzazione del PD e il suo “doppio ruolo”: “Il dibattito nel PD sul doppio ruolo di premier e segretario del partito è lunare, nel resto dell’Europa il capo del primo partito è il premier, solo in Italia non è stato così per anni”.
Altro capitolo dirimente sarà quello relativo al prossimo referendum costituzionale circa il superamento del Senato della Repubblica e la revisione del Titolo V della Costituzione. Il premier ha auspicato si possa mantenere il rullino di marcia assodato, rispettando i tempi.
Riguardo le critiche, piovute da più parti, inerenti l’esagerata personalizzazione politica per un voto che riguarderà alcuni pilastri istituzionali della Repubblica, Renzi si è invece mostrato netto: “Non è un referendum su di me o su di un altro, io poi sono pronto a trarne le conseguenze perché sono un leader politico e non posso far finta di niente. Ma chi è che vuole personalizzare? Gli altri cercano di utilizzare questo referendum come argomento di battaglia politica interna”.
Direzione PD: il nodo dell’Italicum e le critiche alla vecchia guardia
Il segretario del Partito democratico è tornato a rinforzare, con paletti e contrafforti, la trincea costruita intorno alla legge elettorale, l’Italicum, da qualche giorno entrata in vigore per gestire l’elezione della Camera dei deputati: “Non vedo in Parlamento una maggioranza per una legge alternativa”.
Il presidente del Consiglio ha dunque sgomberato il campo dalle possibili istanze di revisione e modifica del testo approvato, in questi giorni avanzate con forza dalla minoranza interna, centristi e centrodestra, con specifico riferimento alla problematica del premio di maggioranza.
La Direzione PD odierna servirà a bilanciare equilibri e squilibri in vista di un prossimo Congresso Nazionale che fonti interne paventano già in probabile allestimento per l’autunno.
Nel frattempo, l’attuale premier e segretario non ha risparmiato una stilettata sulle riforme ad un esimio rappresentante della vecchia guardia, Massimo D’Alema: “Le riforme che ha proposto quando guidava la bicamerale erano molto più impattanti sul sistema di quelle che proponiamo noi. D’Alema spesso parla ma i risultati della sua azione gli italiani li hanno visti in questi venti anni. Sceglieranno loro se vogliono tornare al passato o se hanno voglia di buttarsi sul futuro. Il superamento del bicameralismo, la riduzione dei parlamentari, stavano già nelle proposte che D’Alema fece. La differenza è che lui non è riuscito a farle diventare legge”.
Direzione PD: la replica di Bersani a Renzi
A pochi minuti dall’apertura della Direzione PD arriva la replica di Bersani alle parole del premier che ieri aveva definito la discussione sul suo doppio ruolo “un dibattito lunare”. “La separazione fra gli incarichi di segretario e premier non è un dibattito lunare. Non è la soluzione a tutti i problemi, è la premessa. E lui era anche d’accordo quando si candidò contro di me. Gli si può quindi far notare che non è così lunare? Se non si cambia rotta il rischio è che il PD vada a sbattere”.
Riccardo Piazza