Sondaggi referendum costituzionale: rischio bassa affluenza per Renzi, secondo IPR
Sondaggi referendum costituzionale: rischio bassa affluenza per Renzi, secondo IPR
Un italiano su 2 potrebbe non recarsi alle urne, un dato che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote per Matteo Renzi. E’ questo lo scenario previsto nell’ultimo sondaggio condotto da IPR per il quotidiano Il Resto del Carlino in merito alle intenzioni di voto con riferimento al prossimo referendum costituzionale di ottobre, al cui esito il premier ha legato la propria permanenza a Palazzo Chigi.
Secondo IPR, la consultazione non scalda particolarmente gli italiani: solo il 50% di loro, infatti, ha dichiarato di esser certo di andare a votare, un dato superiore rispetto a quello registrato nell’ultimo referendum del 17 aprile sulle “trivelle” – che però era abrogativo, necessitando quindi del raggiungimento del quorum per essere valido – ma inferiore rispetto al referendum confermativo del 2006 sulla “devolution” voluta dall’allora governo Berlusconi, respinta dal 61% degli italiani con un tasso di affluenza del 52%.
Tuttavia, va segnalato che secondo IPR al momento “solo” il 35% degli intervistati ha dichiarato che non si recherà sicuramente alle urne, con la presenza quindi di un ulteriore 15% di indecisi.
Sondaggi referendum costituzionale: il “no” è in vantaggio
L’affluenza pronosticata potrebbe danneggiare Renzi? Secondo IPR sì. Stando alle intenzioni di voto, infatti, il “sì” alla riforma voluta dal premier raccoglierebbe il 48% dei consensi, 4 in meno del fronte del “no”. Una difficoltà dovuta anche al della “capacità di traino” da parte del premier, il cui consenso in 2 anni è sceso dal 50 al 33%.
(nota metodologica – in attesa di diffusione)