La mappa della crescita del PIL degli ultimi 20 anni in Europa, Italia all’ultimo posto
E’ forse una delle mappe più impressionanti. E scoraggianti.
E’ quella, pubblicata da vividmaps, che illustra la crescita media del PIL pro-capite dal 1995 al 2014, in pratica 20 anni, dei Paesi europei occidentali.
A Est come sappiamo i valori sarebbero tutti ben più alti.
A Ovest invece, tra crisi economiche e boom, la variabilità è enorme, e viene subito da chiedersi come mai l’integrazione economica portata dalla UE non abbia portato anche a una maggiore uniformità di crescita
Crescita del PIL, tra 1995 e 2014 solo +1,8% in Italia, + 28,7% in Germania, +86,1% in Irlanda
Come italiani però il primo dato che salta all’occhio è il nostro record negativo, solo dell’1,8% la crescita per il nostro Paese.
Persino la Grecia, grazie alle performance precedenti la grande crisi, fa molto meglio, con un +13,5%.
La Germania è cresciuta del 28,7% più della Francia, +20,7% e della Spagna, +23,9%, ma meno del Regno Unito, +33,8% e soprattutto meno dell’Irlanda, che da vera tigre celtica ha il record massimo, + 86,1%.
Molto bene anche Svezia e Finlandia, +41% circa.
Il problema della crescita italiana, che ora è ripresa, in particolare al Sud, è che rimane sempre al di sotto della media europea, oggi come negli anni ’90 e 2000.
In più prima della crisi grazie all’immigrazione l’Italia ha vissuto una notevole espansione demografica, che ovviamente abbassa il valore della crescita se questa è appunto “pro-capite”.
Dopo la Brexit il futuro è ancora molto incerto. Certo è che se volessimo andare a pari almeno alla Francia, Paese che in ogni caso si considera in crisi, dovremmo crescere per 20 anni dell’1% in più dei cugini transalpini.
Ci aiuterà il calo demografico? non sembra in realtà di grande consolazione.