Sondaggi riforma costituzionale, anche per Euromedia avanza il No
Consueto appuntamento con Euromedia a Ballarò. Dopo le elezioni amministrative e l’analisi dell’esito delle comunali, con l’indebolimento del PD e la vittoria del Movimento 5 Stelle l’attenzione torna sul referendum costituzionale del prossimo ottobre, vero e proprio banco di prova per il governo.
Le intenzioni di voto in ogni caso non presentano cambiamenti così eclatanti livello percentuale se non il sorpasso del M5S sul PD, che altri istituti hanno visto da un paio di settimane.
Ora il Movimento 5 Stelle sarebbe il primo partito con il 29,5%, in aumento di 6 decimi, contro il 29% del PD che rimarrebbe stabile.
Fermo anche il centrodestra, con Forza Italia al 13,5%, e la Lega Nord appena dietro al 13,2%. Con Fratelli d’Italia al 4,9% in teoria una lista unica dovrebbe essere primo partito, ma ovviamente non si può dire.
Sinistra Italiana è ferma al 3% sulla soglia dell’Italicum, mentre ci sono brutte notizie per NCD/UDC, che crolla sotto il 2% al 1,8% e vede molto lontano il ritorno in Parlamento se non associato a un’altra lista.
Nulla di confortante per Renzi anche dalla fiducia in lui e nel suo governo.
Solo il 24,6%, 4 decimi in meno di una settimana fa, ha fiducia nel suo esecutivo, mentre il 27,2% ha fiducia in lui, ma anche qui c’è un calo analogo.
Sondaggi referendum costituzionale, il No in vantaggio del 5,4%
I dati che preoccupano di più Matteo Renzi sono però quelli relativi al referendum di ottobre.
Secondo Euromedia i No sarebbero ormai al 34%, in crescita di mezzo punto, contro il 28,6% di Sì, in calo di 4 decimi.
Sempre tanti gli indecisi, il 37,4%
Nel PD si parla ora di un possibile cambiamento della legge elettorale, che nei fatti ora favorirebbe il M5S, è questa la posizione di Franceschini per esempio, ebbene, gli italiani sembrano d’accordo.
Quasi la metà, il 49%, pensa proprio che l’Italicum si possa modificare, contro il 18,3% che si dice contrario