Tiene ferma la posizione, senza arretrare di un passo. Susanna Camusso ribadisce la necessità dello sciopero RAI contro i tagli all’azienda pubblica proposti dal Governo Renzi. Per il segretario della CGIL la protesta deve continuare, perchè “sottrarre 150 milioni di quote del canone che dovrebbero andare alla Rai e la vendita di Raiway rappresentano un’indebolimento dell’azienda”.
Secondo Susanna Camusso l’azienda ha bisogno “di grande pulizia e di ricondursi alla gestione ordinaria non della politica”. Per farlo, è necessario operare delle soluzioni drastiche, come per esempio il taglio delle consulenze per chi è a libro paga della RAI pur non lavorandoci quotidianamente. Un’altra strada è intervenire sull’esternalizzazione delle produzioni, per capire davvero quanto costano e se conviene.
Riguardo alla scelta dell’Usigrai di sospendere lo sciopero, Susanna Camusso si dichiara perplessa. Con questi presupposti per il leader della CGIL ricucire lo strappo è una strada in salita: “il comunicato dell’Usigrai rende molto difficile un’idea di riavvicinamento fra i giornalisti e gli altri lavoratori dipendenti”.
Sembrano pochi quindi gli spiragli per il dialogo, nonostante lo stesso segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, intervistato dal Termometro Politico, aveva ribadito che la sospensione dello sciopero non mette affatto in discussione il giudizio su un provvedimento i cui tagli previsti, secondo il sindacato dei giornalisti, sono da considerare assolutamente illegittimi.
Alessandro Genovesi