Il referendum costituzionale slitterà a febbraio?
Diversi giornali hanno riportato un’indiscrezione secondo cui Matteo Renzi starebbe pensando di rinviare ai primi di febbraio il referendum costituzionale previsto inizialmente per ottobre. Secondo Dagospia, la mossa del premier è motivata da due sue preoccupazioni.
– La prima riguarda l’esito del referendum costituzionale. Ad oggi tutti i sondaggi danno i No in vantaggio sui Sì e il presidente Mattarella potrebbe subito sciogliere le Camere e indire le elezioni per la fine di aprile (su questa ipotesi alcuni giornali avanzano alcuni dubbi).
– La seconda è dettata dalla ritrosia di Bruxelles a concedere la tanto sospirata flessibilità di bilancio. Su questo punto il premier si gioca tutto. Da tempo gli italiani chiedono al premier meno tasse e più crescita. Gli 80 euro sono ormai un lontano ricordo, prova ne è il risultato deludente del Pd alle recenti elezioni amministrative.
Fatte le dovute precisazioni è lecito farsi una domanda:
Davvero Renzi vuole spostare la data del referendum costituzionale?
E’ molto difficile che ciò accada soprattutto per l’ostilità del Colle. Mattarella ha confidato al suo entourage che può concedere uno spostamento di massimo venti giorni. Non di più.
E’ possibile che la data del referendum costituzionale slitti solo ad una condizione, ovvero che una crisi istituzionale colpisca il governo prima di ottobre. Il Corriere della Sera ha scritto che alcuni renziani starebbero pensando ad una soluzione estrema in caso di caduta dell’esecutivo: una sola campagna elettorale per il voto e per il referendum.
Puri esercizi di fantasia. Renzi è infatti convinto che i mal di pancia centristi rientreranno in breve tempo mentre per quanto riguarda i pronostici che danno i No in vantaggio sui Sì, il premier è sicuro che gli italiani, alla fine, gli daranno ragione.