Enti locali, nessun rischio per il governo
La fronda Ncd e in parte qualche esponente di Ala potrebbe creare più di un problema a Matteo Renzi e al suo esecutivo. Il primo test di tenuta della coalizione Pd-Ncd si avrà mercoledì prossimo giorno in cui il Senato si riunirà per approvare o meno il disegno di legge sugli enti locali. Per tenere la maggioranza dovrà ottenere più di 161 voti (soglia minima necessaria per fare passare il testo).
La paura di uno sgambetto è reale nonostante l’ottimismo renziano. Peppe Esposito, considerato uno dei frondisti di Ncd, chiarisce che non ci sarà alcuna trappola. “Qui al Senato nessuno vuole tendere trappole o tranelli perché questi sono espedienti che durano una nottata, se non sono finalizzati a una prospettiva politica”.
Enti locali, quell’incontro sospetto tra fittiani e frondisti Ncd
I renziani per bocca di Andrea Marcucci ostentano serenità. “I numeri ci sono e ci saranno”. Eppure, come riporta Adnkronos, non è passata inosservata la presenza dei centristi Antonio Azzollini e Giuseppe Esposito “alla riunione dei parlamentari del ‘fronte del no’ alla riforma Boschi-Renzi, promossa dalla ‘fittiana’ Cinzia Bonfrisco”.
Difficile che il testo non passi. E’ più probabile che il ddl sugli Enti Locali venga approvato con una risicata maggioranza. Un modo per lanciare un ulteriore segnale a Renzi che non intende però farsi piegare dai giochi di Palazzo. Una modifica, seppur limitata, dell’Italicum è stata messa in preventivo. Altri regali per centristi e alleati non ci saranno.