Il calo del prezzo delle case non si ferma, dopo molte illusioni il segno + non c’è
Il calo del prezzo delle case non si ferma, dopo molte illusioni il segno + non c’è
Ne abbiamo parlato nei mesi e negli anni scorsi, quando c’erano stati dei segnali che lasciavano intendere un’inversione di tendenza, anche se naturalmente in deciso ritardo rispetto al resto d’Europa.
Il blocco dei cali del prezzo delle case sembrava un elemento acquisiti, simbolo della ripresa economica imminente
E invece dopo quasi un anno siamo sempre qui a vedere il segno meno. L’ultimo report dell’ISTAT parla chiaro, nel primo trimestre 2016 c’è stato un calo dello 0,4% dei prezzi delle case, rispetto al trimestre precedente. Meglio del -1% dell’ultimo trimestre 2015, ma in quello stesso anno in realtà ci erano stati due valori positivi.
C’è un peggioramento dunque.
E pare non esserci differenza tra abitazioni nuove ed esistenti, come in passato. Anche i dati anno su anno confermano la convergenza. I trend delle due tipologie di abitazione si assomigliano
Prezzi delle case, -15% in 6 anni e si continua a calare
I prezzi delle case avevano appunto dato segni di ripresa nella seconda metà del 2015, in particolare quelle già esistenti, questi istogrammi verso l’altro dopo tanto tempo non erano passati inosservati, ma negli ultimi due trimestri l’andamento dei prezzi, seguendo la deflazione imperante, è tornato a scendere.
Sono le case nuove che inaspettatamente non hanno confermato ed accentuato l’aumento, al di là delle attese.
Certo, il trend di discesa è diminuito, come vediamo di seguito, ormai siamo nell’ordine del 1%, con una convergenza tra case nuove ed esistenti, con queste ultime che hanno di molto migliorato il loro trend, ma sembra di trovarsi davanti al paradosso di Achille e la tartaruga, con il punto finale che non sembra essere mai raggiungot per quanto ci si avvicini.
E così rispetto a 3 anni fa la curva dei prezzi delle case ha continuato a diminuire, le abitazioni nuove che sono calate sotto il prezzo, già ridotto del 2010, mentre quelle esistenti sono all’85% di quel livello.
Prezzi delle case negli anni, un simbolo della ripresa fragile dell’Italia
Se osserviamo l’andamento degli altri Paesi vediamo che il prezzo delle abitazioni è stato subito un segnale di allarme in vista della recessione, è stato uno degli indici a muoversi subito, per esempio in USA, Irlanda e Spagna, dove le bolle finanziarie e immobiliari hanno giocato un ruolo fondamentale.
Ma con il raggiungimento dei prezzi naturali dopo vi è stato un naturale riassestamento e con la ripresa economica reale, i maggiori occupati, i maggiori consumi hanno fatto riprendere il mercato dei mutui delle banche, banche ormai liberatesi, anche dolorosamente, dei crediti inevasi.
In Italia non è accaduto: le banche per anni hanno fatto finta di essere più in forma di altre, chi aveva una casa non ha venduto, piuttosto sono crollate le compravendite, il mercato si è gelato piuttosto che muoversi in direzione di un calo dei prezzi, e i nodi sono venuti al pettine dopo.
Le banche oberate dai NPL (not performing loan) pestano ancora con il lumicino, la mancata ripresa non permette un grande aumento della domanda e chi vuole vendere non può più aspettare e vende al ribasso.
Un ribasso che continua come vediamo dal prospetto generale:
La cosa che più spicca è che come sempre nell’economia italiana le variazioni sono fatte di numeri piccoli, con rimbalzi limitati, timidi, segni di inversione di tendenza timidi spesso smentiti poco dopo.
E’ un grande specchio delle variabili economiche del nostro Paese. Esultiamo per un segno + salvo poi scoprire che più piccolo del previsto, di un +1% che però pare destinato ad essere ancora uno 0,
Il 2016 sarà l’anno cruciale anche per il settore immobiliare, quello di un segno più finalmente inequivocabile?