Brexit: respinta la petizione per un nuovo referendum
Brexit: respinta la petizione per un nuovo referendum
Alla fine, la “Government petition” che chiedeva di indire un nuovo referendum sulla Brexit è stata siglata da oltre 4,1 milioni di britannici: è stata, di gran lunga, quella di maggior successo dall’introduzione dello strumento, risalente al 2011. Tuttavia, non è bastata una tale mobilitazione per convincere l’esecutivo di Londra: d’altronde, alla consultazione del 23 giugno, “hanno votato 33 milioni di persone e la loro opinione va rispettata”, questa la risposta del Foreign Office.
Brexit: respinta la petizione per un nuovo referendum
Se una “Government petition” – si può votare online – raggiunge le 100mila firme deve essere tenuta in considerazione nel dibattito parlamentare. Era stata la “Block Donald J. Trump to Uk entry” a detenere il primato per quanto riguarda il numero di firme (586mila) prima di quella che reclamava un secondo referendum sulla Brexit.
Quest’ultima è partita a maggio, quando la Brexit sembrava – più o meno – un’opzione remota. L’autore, William Oliver Healey, un sostenitore del “Leave”, ha dichiarato di aver ideato la petizione proprio per mettere al riparo il referendum dal 23 giugno da qualsiasi strumentalizzazione del fronte contrario all’uscita del Regno Unito dall’Ue. Per validare il risultato di un referendum sull’Ue necessario non solo il 70% di affluenza generale ma anche una soglia minima del 60% in favore di uno dei due quesiti, questo chiedeva Healey. Il governo di Londra oggi ha affermato la “correttezza” della legge con cui si è votato.
Di recente Healey ha nuovamente rivendicato la sua appartenenza al fronte pro Brexit, accusando il fronte del “Remain” di aver “dirottato” (“hijacked”) la “sua” petizione in seguito al risultato “epocale” della consultazione del 23 giugno.
Tuttavia, al di là del caso specifico, stando a un sondaggio condotto dal The Indipendent 4 britannici su 10 vorrebbero un secondo referendum sulla Brexit. Mentre, secondo un’indagine demoscopica di ORB International, il 40% dei cittadini del Regno Unito vorrebbe un referendum sul risultato delle prossime negoziazioni e, in caso vincessero i contrari ai termini dell’accordo, la permanenza nell’Ue.