La mappa con le previsioni di crescita del PIL nel mondo, c’è qualche sorpresa…
La mappa con le previsioni di crescita del PIL nel mondo, c’è qualche sorpresa…
Sì, lo sappiamo, l’Italia non è al primo posto, e neanche sul podio, e anzi se proprio vogliamo prendere le performances degli ultimi 20 anni siamo proprio ultimi in Europa, ma in fondo è l’Europa stessa che non se l’è mai cavata tanto bene in confronto al resto del mondo, con tassi di crescita più bassi sia delle altre aree industrializzate, sia ovviamente di quelle emergenti.
Ma per il 2016 c’è qualche novità, come mostra la mappa dell’Economist ripresa da Vivid Maps
La crescita del PIL dell’Europa più alta di quella russa e del Sud America
Nel 2016 secondo l’Economist il nostro continente non sarà più pecora nera. Anzi l’Europa Occidentale con un +1,8% supererà non solo il Giappone, che da molto tempo è in crisi e che con un +1,7% appare in realtà piuttosto in crisi, ma anche Russia ed Est Europa, bloccati su un misero +1,2%, soprattutto a causa del Paese di Putin ancora alle prese con il crollo del prezzo del petrolio e le sanzioni internazionali.
La principale novità è la crisi dell’America Latina: non solo il Venezuela con il fallimento del sogno socialista bolivariano di Chavez, ma anche il Brasile, che ospita le Olimpiadi poco dopo avere rimosso il presidente e con una recessione che viene dopo anni di crescita incessante.
Così il Sudamerica e l’America Centrale cresceranno solo dello 0,6%.
A guidare la crescita mondiale ancora una volta l’Asia con Cina e India, con un +5,4% complessivo, che comprende ovviamente anche le performances di Indonesia, Filippine, Thailandia.
Bene anche il Medio Oriente e il Nord Africa dopo anni turbolenti con un +3%, e l’Africa Subsahariana con un +3,5%.
Simile infine il destino di Nord America (principalmente USA) e Oceania, le economie più avanzate più un forma da decenni in confronto all’Europa, con +2,3% e +2,6% rispettivamente.
E’ pensando alla sola Italia che arrivano le dolenti note. La nostra crescita sarà vicina a quella sudamericana, e non è un buon paragone nel 2016