La spaccatura nel Movimento 5 Stelle minerà il suo consenso?
Col nuovo ruolo di prima forza del paese decretato dai sondaggi, il Movimento 5 Stelle è costretto a parlare di quella che è la struttura e il futuro del Movimento stesso. Il dibattito si sta svolgendo, sempre più intensamente, fra l’ala più ortodossa e quella più modernista dei pentastellati.
Gli ortodossi chiedono il ritorno alle origini, ovvero alle modalità iniziali che hanno fatto nascere il Movimento da quelli che erano i meet up utilizzati da Gianroberto Casaleggio. Cioè tornare ai ‘vaffa’ e alle grandi piazze che fra 2007 e 2008 hanno organizzato Beppe Grillo e i suoi. E il legame con Grillo, che va via via sempre più affievolendosi, resta un nodo centrale.
Le divisioni interne al Movimento 5 Stelle
Gli eterodossi, guidati da Luigi Di Maio, non si trovano in dissidio con Grillo. Anzi. La sua figura, più primus inter pares rispetto al recente passato, accomuna tutte le anime del Movimento. Ed è per questo che Grillo ha deciso di muoversi verso Roma. Per mediare le due grandi fazioni, che comunque non se ne stanno dando di santa ragione come spesso fanno in altri partiti (come fu nel Pdl, com’è nel Pd). Di Maio è per un maggior pragmatismo, altri per un ritorno alla piazza (del resto sono all’opposizione, almeno in Parlamento).
E se Grillo è sceso a Roma per parlare, si dice, di una “grande novità” per quel che riguarda la comunicazione del Movimento, a Milano si tiene proprio oggi un incontro fra amministratori locali, portavoci del M5S e euro parlamentari. A rappresentare Grillo ci saranno Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, mentre – prima volta in assoluto – si presenterà Davide Casaleggio come nuovo uomo forte del Movimento.
Daniele Errera