Caos rifiuti Roma: una responsabilità trasversale tra Ama, istituzioni e cittadini
Torna più in auge che mai il dibattito sul problema dei rifiuti a Roma. La scorsa settimana, l’Assessore alla Sostenibilità ambientale Laura Muraro, dopo l’incontro con il presidente di Ama Daniele Fortini, annuncia la predisposizione di un piano straordinario di pulizia per far fronte all’emergenza rifiuti nella Capitale. Il neo assessore chiedeva di concludere l’operazione entro ieri, mercoledì 13 luglio. Oggi i media si sono scatenati. La città continua a mantenere quelle criticità denunciate nei giorni scorsi a partire dal video dei bambini che contano i topi in mezzo all’immondizia, che ha fatto il giro del web, e il duplice “blitz” del neoeletto sindaco Virginia Raggi a Tor Bella Monaca e all’impianto Ama che serve il quadrante est della città, quello di Rocca Cencia.
Per far fronte all’emergenza rifiuti, già scorsa settimana era stato deciso da Ama di far funzionare 24 ore su 24 gli impianti di trattamento di Rocca Cencia e Salaria. Anche la revoca dello sciopero nazionale, proclamato per mercoledì 13 e giovedì 14 luglio dalle OO.SS. del settore pubblico di igiene ambientale, avrebbe dovuto favorire il piano di pulizia straordinaria.
Ma il raggiungimento dell’obiettivo entro ieri sembrava già da giorni una meta irraggiungibile. «La città pulita entro mercoledì? In alcune zone sì, in altre c’è un problema su carta e cartone e sugli ingombranti», riconosce l’assessore Muraro, che ieri ha incontrato il presidente Fortini. «L’Ama ci ha illustrato i suoi problemi. Comunque, problemi o non problemi, la città deve essere pulita. Ho chiesto un servizio più accurato. L’azienda deve rispettare il contratto di servizio. Se non lo fa, ho gli strumenti perché sia rispettato. Manca ancora l’organo di controllo che faccia le verifiche, ma per me il sensore è il cittadino». Ma, ribadisce a più riprese l’assessore, i romani devono fare la loro parte. Allo stesso modo il sindaco Raggi, dopo il sopralluogo a Tor Bella Monaca, rivolgendosi ai cittadini della capitale: «Aiutateci a mantenere la città pulita e conferite bene, perché se iniziamo a collaborare presto Roma avrà un nuovo vestito».
Per quanto riguarda Ama, il Presidente Fortini afferma già da giorni che «nell’immediato abbiamo bisogno di avere sbocchi fuori dal nostro territorio perché i nostri impianti sono saturi … Abbiamo bisogno di sbocchi per almeno 500 tonnellate al giorno di rifiuti».
Caos rifiuti Roma: le responsabilità
Oggi, durante la presentazione del XXI Rapporto Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, Fortini esprime la necessità di un periodo aggiuntivo per concludere l’operazione di pulizia straordinaria della capitale e ribadisce l’imprescindibilità della collaborazione con realtà esterne per lo smaltimento dei rifiuti al fine di «stasare i nostri impianti, metterli in condizione di essere più efficienti e quindi lavorare con serenità alla riorganizzazione e alla reingegnerizzazione di quegli impianti».
Continua Fortini «Ama deve pulire le strade, raccogliere i rifiuti, trattarli ma nel contempo per poterlo fare ha bisogno di sapere dove collocare i rifiuti che raccoglie … questo è scritto nel piano regionale. E’ scritto che dobbiamo usare i nostri 4 Tmb nella città di Roma, due pubblici e due privati, ma non sono sufficienti, abbiamo bisogno di qualcos’altro e quindi ci aspettiamo che dalle istituzioni, ciascuno con la propria competenza, ci sia questa capacità di intervento rapido che metta in condizione di poter fare bene il nostro lavoro».
«Sono tante le iniziative che bisogna mettere in campo – conclude il presidente di Ama – partendo dalla raccolta differenziata e dal riciclaggio dei rifiuti. Raccolta differenziata, recupero di materia, abbattimento del fabbisogno di discariche ed inceneritori fino a non averne necessità. E, quindi, diminuzione della tariffa elevata che pagano i cittadini di Roma per avere una città pulita e ben organizzata nella raccolta».
Camilla Ferrandi