Sondaggi USA e religione: Trump punta sugli evangelici, Hillary sui non credenti
Sondaggi USA e religione: Trump punta sugli evangelici, Hillary sui non credenti
Uno dei fattori – tra i tanti – che potrebbero contribuire ad orientare l’esito delle presidenziali USA 2016 è sicuramente quello afferente alla religione. Ma quale è la posizione dei credenti (e non) nei confronti di Hillary Clinton e Donald Trump, i due principali sfidanti nella corsa alla Casa Bianca? Il Pew Research Center ha effettuato un sondaggio per analizzare il parere dell’opinione pubblica e l’affiliazione politica dei vari gruppi religiosi americani.
Come emerge dall’analisi del Pew, poco più di 1/5 dei cittadini registrati nelle liste elettorali si ritiene religiosamente non affiliato, vale a dire ateo, agnostico o semplicemente senza una particolare preferenza sul piano della fede.
Sondaggi USA: Trump, Clinton e la religione
Tra i credenti, invece, un ruolo di primo piano è svolto dai bianchi evangelici, che rappresentano il 20% dell’elettorato. Una percentuale che però cresce drasticamente se si considera solamente l’elettorato repubblicano: infatti, più di un elettore GOP su 3 (35%) è rappresentato da bianchi evangelici, e l’endorsement nei confronti del candidato repubblicano potrebbe essere addirittura superiore a quello ricevuto da Mitt Romney nelle precedenti presidenziali 2012.
Se 4 anni fa il 73% dei bianchi evangelici dichiarava di supportare Romney, oggi il dato relativo a Trump è pari al 78%, con un +10% tra i supporter più convinti. E così, se nel 2012 circa 1 evangelico su 5 (21%) preferiva Obama, per Hillary il dato scende al 17%.
Tuttavia, i dati non nascondono uno scetticismo di fondo da parte dei leader religiosi nei confronti di Trump, accusato di essere sostanzialmente incompatibile con i principi ed il credo evangelico. Un aspetto confermato dall’orientamento dei credenti evangelici, che sembrano essere orientati verso il tycoon più per avversione nei confronti della Clinton che per stima nei confronti del candidato GOP.
Per quanto riguarda l’ex first lady, il bacino di riferimento principale – sul piano religioso – potrebbe invece essere quello dei non affiliati, che rappresentano il 28% dell’elettorato dem. Tuttavia, pur essendo i non affiliati una fetta sempre maggiore dell’elettorato statunitense, in questo settore la Clinton sembra non riuscire a sfondare particolarmente rispetto ad Obama. Se il presidente uscente riusciva a raccogliere il consenso del 68% dei non affiliati, l’ex first lady si ferma al 67%, facendo registrare però un -9% (36 a 27) rispetto ad Obama tra i supporter più convinti. Inoltre, anche qui la maggioranza sembra supportare Hillary più per incompatibilità verso Trump che per vera e propria affiliazione nei confronti della candidata dem.
Un altro terreno fertile per la Clinton potrebbero essere i cattolici ispanici ed i protestanti afroamericani. Infatti, l’ex Segretario di Stato sembra essere la scelta preferita dal 77% dei primi e addirittura dall’89% dei secondi (dove però Obama raggiunse addirittura il 95%), due settori in cui peraltro la candidata dem registra una maggioranza di voti “sentiti” e non semplicemente “contro Trump”.
Discreto invece è il vantaggio di Trump tra i cattolici bianchi e i cosiddetti “white mainline” – ovvero i bianchi protestanti non evangelici – caratterizzati però da un sentimento principalmente contro la Clinton, piuttosto che a favore del tycoon stesso.