Ricorsi M5S, cosa rischia ora il Movimento
Gli espulsi del Movimento 5 Stelle rischiano di diventare un problema economico oltre che politico per Beppe Grillo.
A rivelarlo all’Adkronos è Paolo Palleschi, avvocato romano che per primo ha deciso di dare battaglia ai vertici pentastellati.
Ricorsi M5S, cosa rischia il Movimento
“I conti potrebbero essere salati – dice Palleschi – parliamo da un minimo di 3-4000 euro a 15-20mila, dipende dal giudice che, di volta in volta, si pronuncerà in fase di merito. Da parte dei ricorrenti non c’è l’intento di distruggere il Movimento, ma è chiaro che le spese legali deve accollarsele chi ha torto. E qui, con due sentenze su due a favore dei ricorrenti, la strada sembra ormai tracciata: il Movimento non può più espellere nessuno. E chi è stato buttato fuori ora ha la quasi certezza di venire reintegrato semmai farà ricorso. Anche per Pizzarotti il futuro ormai è certo: se verrà espulso potrà fare serenamente rientro nel Movimento”.
A rischiare un salasso economico è anche Beppe Grillo colpevole di aver definito i tre ricorrenti di Roma, tutti riammessi dal Tribunale, ‘sporchi dentro’, scagliandosi in particolare contro Antonio Caracciolo, il docente universitario prosciolto dall’accusa di negazionismo.
“Il danno di immagine per il professor Caracciolo è stato evidente – spiega all’Adnkronos Lorenzo Borré, il legale che si sta occupando di tutti i ricorsi contro il M5S – dunque se per gli altri due querelanti il risarcimento danni potrebbe aggirarsi sull’ordine dei 150mila euro, per lui si prevedono ben altre cifre”.
Ricorsi M5S, il Movimento corre ai ripari
Il Movimento 5 Stelle ora corre ai ripari. La deputata grillina Roberta Lombardi ha assicurato che i 20 attivisti espulsi da blog e riammessi dai giudici di Napoli “verranno reintegrati in attesa del giudizio di merito, credo in autunno, così come è avvenuto con i romani” cacciati dal Movimento e ai quali il Tribunale capitolino ha dato ragione nei mesi scorsi.
Roberta Lombardi, deputata del M5S nel Comitato d’Appello grillino, spiega all’Adnkronos di non temere il verdetto dei giudici campani, che sembra mettere in discussione il regolamento 5 Stelle, vera e propria ossatura del Movimento: “in futuro – chiarisce – ci saranno opportuni aggiustamenti, non so se aspetteremo la sentenze dei giudici o ci muoveremo già prima”. Difficile che il Movimento cambia il suo Non Statuto, come riportato da alcuni giornali. Anzi è più probabile che tutto rimani invariato.
I ricorsi, intanto, potrebbero non fermarsi qui. Palleschi ha affermato che anche a Bruxelles “un espulso ha fatto ricorso”.