Rio 2016: Olimpiadi mai in una città così violenta
Guardando il grafico realizzato dal The Economist sembra proprio che quelle che presto inizieranno a Rio de Janeiro siano i giochi olimpici più “a rischio” dal 1964 in poi. Non c’è tanto la paura connessa al virus Zika dietro agli ancora tantissimi biglietti invenduti – a poco più di un mese dalla cerimonia d’apertura, il ministro dello Sport brasiliano Leonardo Picciani ha riferito di come si attesti intorno al 70% la quota dei tagliandi disponibili (solo il 23% di quelli venduti è stato acquistato da stranieri) – almeno non solo questa. Più della terribile epidemia, a intimorire sembra essere il clima di violenza che in questo momento si staglia sulla città carioca.
Rio 2016: Olimpiadi mai in una città così violenta
Secondo la rivista brasiliana Veja, a Rio si verifica un omicidio ogni due ore. È stato lo stesso Eduardo Paes, sindaco della città, a ribattezzarla “cidade perigrosa”, parafrasando il famoso “cidade meravilhosa” del cantautore André Filho. Solo nel 2015, a Rio de Janeiro ci sono stati oltre 1200 omicidi.
Sebbene la situazione sia molto migliorata dagli anni 90, la campagna securitaria promossa in vista delle Olimpiadi 2016 sembra attualmente in un fase di stallo, quasi in “retromarcia”. Nonostante l’annuncio odierno del Presidente Michel Temer – che ha ribadito ancora una volta: “potete venire in tutta tranquillità” – le scorribande dei narcos sono tutt’altro che sotto controllo. Al contrario, come ha analizzato anche Human Rights Watch, pare che la situazione sia stata esacerbata dalla strategia adottata dalle autorità: insomma, anni di durissima repressione hanno messo ancora più a repentaglio l’importante appuntamento estivo.